Avviso a compagni, simpatizzanti, abbonati e lettori

Le Poste italiane hanno cambiato le regole per i versamenti sul conto corrente postale

(«il comunista»; N° 161 ; Ottobre 2019)

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Vi sarete accorti che negli ultimi mesi non è più possibile versare del denaro per il sostegno della nostra stampa attraverso il classico bollettino postale. Le Poste italiane hanno cambiato le regole per gli accrediti sul conto corrente postale. Ne siamo venuti a conoscenza in ritardo poiché questa comunicazione, che la direzione delle Poste avrebbe dovuto inviare a tutti i correntisti, non ci è mai arrivata. Ci hanno avvisato dei compagni: il versamento che hanno sempre effettuato finora attraverso il bollettino postale non è stato accettato perché i bollettini postali possono essere utilizzati, d’ora in poi, soltanto per versare del denaro ad aziende.

Secondo la legge borghese, per far uscire pubblicamente e legalmente un giornale o una rivista, c’è l’obbligo di indicare sempre un «proprietario commerciale» e un «direttore responsabile». Ma il nostro partito, e quindi i suoi organi di stampa, non sono aziende: sono il prodotto di un lavoro collettivo nel quale le funzioni organizzative necessarie per lo svolgimento di tutte le sue attività non fanno da base a particolari privilegi personali. Come sanno i compagni, i simpatizzanti e i lettori che ci seguono da tempo, noi combattiamo da sempre la proprietà privata, in qualunque forma sia esercitata, commerciale, industriale, immobiliare, intellettuale o altro; ma, nell’attuale società, siamo obbligati ad osservare un minimo di regole necessarie per poter svolgere l’attività pubblica legalmente. L’obbligo, almeno finora, non si estende alla firma degli autori degli articoli che vengono pubblicati nei giornali, nelle riviste, negli opuscoli e nei libri del partito. Alla legge borghese, oggi, basta che ci sia un «responsabile» da perseguire nel caso in cui ciò che viene pubblicato incorra in qualche reato...

Come è risaputo, essendo contrari alla proprietà intellettuale, tutto quello che viene pubblicato, non importa chi ne sia l’autore, risulta come prodotto del lavoro collettivo di partito perché di fatto lo è. Nessun militante di partito assimilerebbe la capacità e la forza di resistere alle lusinghe individualistiche e personalistiche alimentate a piene mani dalla società borghese se non si integrasse nel lavoro collettivo di partito; ma per integrarsi effettivamente in tale lavoro collettivo è necessario «dimenticare, rinnegare, strapparsi dalla mente e dal cuore la classificazione in cui lo iscrisse l’anagrafe di questa società in putrefazione, e vede e confonde se stesso in tutto l’arco millenario che lega l’ancestrale uomo tribale lottatore con le belve al membro della comunità futura, fraterna nella armonia gioiosa dell’uomo sociale», come affermato nel testo di partito del 1965 Considerazioni sull’organica attività del partito quando la situazione generale è storicamente sfavorevole.

Questa lunga battaglia contro la proprietà intellettuale – collegata strettamente alla lotta contro il politicantismo personale ed elettoralesco (come recita il «distingue il nostro partito»), e iniziata decisamente da Amadeo Bordiga fin dagli anni Venti del secolo scorso – caratterizza l’anonimato che ha sempre distinto il nostro partito dalla sua costituzione nel 1952. In realtà, fu infatti necessaria la separazione dal gruppo che si tenne la testata «battaglia comunista» per avviare in modo fermo e intransigente, e fino alle ultime conseguenze, la lotta non solo contro il principio e il metodo democratico, ma anche contro i suoi meccanismi organizzativi interni al partito. Il centralismo organico, rispetto al centralismo democratico, elevava il centralismo a misura non più soltanto tecnica e organizzativa a livello orizzontale, che lasciava in verità le porte aperte ad una certa autonomia locale, e perciò alla democrazia, ma anche a livello verticale nella forma classica di una piramide nella quale ogni sua componente è parte integrante del tutto, sebbene con funzioni diverse ma organicamente legate.

L’anonimato che adottiamo nel lavoro collettivo di partito è una misura politica in quanto combatte il personalismo, l’elevazione dell’individuo a deus ex machina, l’attribuzione all’individuo di particolari privilegi e “diritti” per la funzione che svolge all’interno dell’organizzazione-partito o per le capacità organizzative e intellettuali, di scrittore o di oratore, che dimostra di avere nello svolgimento dell’attività di partito; è una misura politica in quanto combatte una delle malattie più devastanti della società borghese: il carrierismo. Certo, non è che basti eliminare la firma dagli articoli per risolvere un problema che è in realtà di impostazione politica e che ha un risvolto programmatico essenziale: l’utilizzo migliore e più efficace possibile di ogni capacità personale dei militanti del partito per la più efficiente unitarietà di pensiero, d’organizzazione e d’azione del partito affinché il comune obiettivo rivoluzionario informi, nel tempo e nello spazio, tutte le attività di partito. Chi ci legge e ci sostiene, sostiene perciò non solo le posizioni politiche generali, la trattazione di argomenti politici, economici e storici legati al movimento comunista rivoluzionario internazionale e la nostra attività sui diversi piani, perciò anche le battaglie antidemocratiche, antipersonalistiche e antielettoralistiche che ci distinguono.

Con le nuove regole delle Poste Italiane, per i versamenti bisognerà fare così:

 

- Se possedete un conto corrente postale, è sufficiente fare un Postagiro indicando il numero del nostro ccp: 30129209

- Se non possedete un conto corrente postale, il versamento va effettuato attraverso un bonifico bancario (generico) utilizzando il seguente IBAN: IT64W0760101600000030129209.

 

L’intestazione resta sempre la stessa: Renato De Prà

IMPORTANTE: scrivete sempre nella Causale i vostri dati – nome e cognome, indirizzo, città e motivo del versamento.

La campagna Abbonamenti e Sottoscrizioni, come potete immaginare, è sempre aperta. Esortiamo coloro che in questi mesi non hanno potuto utilizzare i vecchi bollettini postali per le ragioni che abbiamo spiegato, a utilizzare il bonifico, il postagiro o postepay.

ORDINAZIONI: le richieste di materiali di partito vanno indirizzate come sempre a:

il comunista, c.p. 10135, 20110 Milano, oppure a: ilcomunista@pcint.org.

 

 

Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

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