Sulle misure prese dalla borghesia in relazione all'epidemia di coronavirus.

Avviso a compagni, simpatizzanti, abbonati e lettori

(«il comunista»; N° 163 ; Marzo 2020)

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Le drastiche misure prese dal governo italiano sulle straordinarie restrizioni della vita sociale col pretesto di “lottare contro il coronavirus”, impedendo qualsiasi assembramento, manifestazione e sciopero, hanno la caratteristica di andare contro gli interessi del proletariato. L’incapacità congenita della borghesia di prevenire qualsiasi tipo di catastrofe cosidetta “naturale” si riflette anche in campo medico e sanitario. Ogni anno muoiono migliaia di persone di influenza invernale, e nessuna fa una piega. Resta il fatto che gli ospedali pubblici non ricevono gli investimenti adeguati e la “prevenzione” fa acqua da tutte le parti. Quest’anno, con l’arrivo dell’epidemia da coronavirus, gli ospedali hanno mostrato la loro suprema inadeguatezza: sono arrivati addirittura a dover scegliere, nei reparti di terapia intensiva, chi intubare, se un ammalato grave da coronavirus o qualcun altro colpito da altre patologie!

Tutti chiusi in casa!, questa è la misura che gli “esperti”, politici e sanitari, hanno deciso di prendere per “sconfiggere” il virus. E’ evidente che non sanno che pesci prendere, e intanto fermano tutti per avere il tempo e le mani libere per decidere che cosa fare per non far precipitare l’economia, per tenere vivi gli affari e per dare in pasto alla popolazione l’idea che il governo “fa qualcosa” contro questa influenza.

Questo coronavirus, particolarmente contagioso, ad un certo punto sparirà, come i precedenti, per lasciare il posto ad un altro e ad un altro ancora e per ripresentarsi magari tra qualche anno. Ma non sparirà grazie alle misure governative; succederà perché avrà concluso il suo ciclo vitale e le sue mutazioni. Quel che non sparirà è la società borghese che continuerà a fare meno prevenzione perché il profitto capitalistico è la sua ragione di vita.

Queste misure, in realtà, servono alla borghesia per mettere in atto un controllo sociale che non si ferma ad una categoria di persone, o a un territorio particolare, ma a tutto il paese. Ed è perciò che va contro gli interessi del proletariato. E’ un esperimento che l’Italia potrà “vendere” ad altri paesi, come ha già fatto in passato nella “lotta al terrorismo”. Al di là del fatto specifico, il controllo sociale ha come obiettivo di ingabbiare il proletariato in modo tale che non possa organizzarsi indipendentemente dalla borghesia e dai suoi servi opportunisti e collaborazionisti; che non possa muoversi e mobilitarsi se non sotto il loro comando e quando lo decidono loro; che non possa nemmeno immaginare di poter avere una prospettiva di vita diversa da quella che gli offre la borghesia dominante. E’ contro questi reali obiettivi borghesi che il proletariato deve e dovrà lottare, e noi lo appoggiamo e lo appoggeremo sempre in questa battaglia di classe.

E’ evidente che le drastiche misure prese dal governo italiano, e che altri governi prenderanno certamente, sono un ostacolo anche alla nostra attività internazionale di partito, sia per la diffusione della stampa, per i viaggi e le riunioni. Non ci lasciamo abbattere per questo. Pur avendo il giornale pronto per la spedizione agli abbonati, non siamo in grado di spedirlo in questo periodo, viste le difficoltà pratiche in cui le misure restrittive ci hanno messo. Perciò invitiamo i lettori e compagni a leggere il giornale e i suoi articoli dal sito, scaricando direttamente il pdf o i singoli articoli. Il giornale cartaceo lo riceveranno finito il periodo di coprifuoco e secondo i soliti tempi biblici delle poste.

Noi continuiamo a svolgere il nostro lavoro politico con tutti i mezzi che possiamo utilizzare, e in questo caso internet ci è sicuramente utile. Sappiamo, d’altra parte, che domani le difficoltà per noi, come per i proletari, aumenteranno. Ma anche noi dobbiamo allenarci a svolgere l’attività di partito in condizioni più difficili. Non sarebbe un’attività rivoluzionaria se fosse facilitata dalla borghesia.

 

 

Partito comunista internazionale (il comunista)

11 marzo 2020

www.pcint.org

 

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