Mariupol: rischio di un'epidemia di colera

(«il comunista»; N° 173 ; Aprile-Giugno 2022)

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Il colera come arma batteriologica, come la peste, il vaiolo e altre malattie dovute alla decomposizione di cadaveri, cumuli di rifiuti frequentati da ratti, aria avvelenata, acque inquinate, coperte e vestiti contaminati. Nel lontano1347, quando i tartari cercavano di espugnare la citta di Caffa, in Crimea, colonia della Repubblica marinara genovese, durante l'assedio furono colpiti dalla peste. Non avendo forze sufficienti per conquistare la città, i tartari legarono i propri  cadaveri su catapulte, lanciandoli all'interno della città, infettando così i suoi abitanti, ma non riuscirono comunque a mantenere l'assedio; una flotta genovese riuscì a scappare da Caffa per rientrare a Genova, facendo scalo a Costantinopoli, in Sicilia e finalmente a Genova. E così la peste nera si diffuse in Italia e in Europa. All'epoca non si conoscevano cure, né tanto meno vaccini, e il terribile morbo uccise tra i 20 e i 25 milioni di persone, praticamente un terzo circa della popolazione europea dell'epoca. Quella vedetta dei tartari è stata, di fatto, il primo esempio di «guerra batteriologica».

Nelle guerre moderne le città vengono bombardate da terra, dal mare, dal cielo. I morti civili sono enormemente più numerosi dei militari morti. I bombardamenti distruggono edifici, fabbriche, condutture fognarie, condotte d'acqua e del gas; provocano morti in quantità e sempre più spesso i cadaveri rimangono per lungo tempo sotto le macerie, nelle strade, nei campi. Questo lo sanno tutte le borghesie del mondo.

Mariupol, bombardata per mesi dall'esercito russo, e rasa al suolo come nessun'altra, prima di cadere in mano ai russi era abitata ancora da qualche decina di migliaia di persone. Ma i cadaveri abbandonati nelle strade e l'inquinamento di acqua e fogne hanno facilitato la diffusione del batterio del colera. Naturalmente non ci sono possibilità di curare i malati, e di interventi sanitari visto che i russi hanno chiuso la città. Così l'arma batteriologica aggiunge tragedia alla tragedia della guerra... Proletari non dimenticatelo!

 

 

Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

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