Lettori, simpatizzanti, compagni, sostenete la nostra stampa 

(«il comunista»; N° 178 ; Giugno-Agosto 2023)

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L’aumento indiscriminato dei prezzi, dovuto non solo all’aumento dell’inflazione, ma alla normale speculazione capitalistica, ha messo in difficoltà in generale tutta l’attività di partito, dalle riunioni agli spostamenti nelle varie città e, naturalmente, all’uscita regolare dei giornali e delle riviste. Da sempre, la stampa rivoluzionaria conta soprattutto sulle risorse che i militanti sono in grado di mettere a disposizione del partito e sulle sottoscrizioni dei compagni simpatizzanti. Nel tempo questa situazione non è cambiata, anzi, dati gli aumenti dei prezzi, è diventato ancora più importante il sostegno generoso dei simpatizzanti e dei lettori. Tra le altre cose, anche gli abbonamenti alla stampa di partito ne hanno risentito; il calo è dovuto sia alla diminuzione del potere d’acquisto dei salari, sia al diminuito interesse per la politica, in generale, e per l’estrema sinistra in particolare, sia al fatto che attraverso internet è possibile trovare – nonostante l’impressionante quantità di siti e di notizie che comporta una notevole confusione e un elevato numero di fake news – articoli, testi, studi e pubblicazioni in parte gratuitamente. 

Noi siamo un’organizzazione molto piccola, collegata strettamente all’esperienza della Sinistra comunista d’Italia e al lavoro di restaurazione teorica del marxismo che i compagni della Sinistra che non hanno gettato la spugna e che non si sono venduti allo stalinismo hanno ripreso, sotto l’indirizzo dato da Amadeo Bordiga, l’attività sia teorica che politica e organizzativa riannodando il filo del tempo del movimento proletario e comunista rivoluzionario. Un’organizzazione che ha l’ambizione di costituire l’embrione del partito di classe di domani, del partito il cui compito principale sarà di guidare la lotta di classe proletaria alla rivoluzione e alla imprescindibile dittatura di classe, senza la quale non sarà mai possibile farla finita con la società dell’oppressione, dello sfruttamento e degli orrori della guerra imperialista. La lotta di classe proletaria, per quanto le classi borghesi di tutto il mondo siano riuscite a deviarla sul terreno della collaborazione interclassista, del nazionalismo e della rinuncia a difendere coi mezzi e i metodi di classe gli interessi proletari perfino elementari, è un fatto storico incancellabile fino a quando esisterà il capitalismo. Saranno le stesse crisi del capitalismo, ripercuotendosi sulle condizioni di esistenza oltre che di lavoro del proletariato in modo sempre più intollerabile, che genereranno la spinta proletaria a lottare non solo contro i padroni più esosi, i capitalisti più cinici e ingordi, ma contro il sistema salariale in generale. I borghesi e gli opportunisti hanno a disposizione tanto denaro e diffondono la loro stampa in milioni di copie e riempiono internet di miliardi di articoli propagandistici. I nostri giornali non hanno oggi quella forza: noi lavoriamo ad effetto lontano, affermava Bordiga in una lettera del 1952 ad un compagno che si lamentava perché gli articoli scritti nella serie “Sul filo del tempo” erano poco comprensibili per gli operai e anche per i compagni stessi, mentre se fossero stati scritti in modo più semplice il partito avrebbe avuto la possibilità di aumentare il numero di proletari raggiunti dalla nostra stampa e i compagni sarebbero stati più facilitati nella propaganda.

Il marxismo è scienza proletaria, ma non è scienza popolare. (...) Quel che paralizza l’operaio non è l’ignoranza, ma il tanto di cultura nemica che gli hanno inoculato”, affermava Bordiga, sottolineando che il proletariato, in quanto classe sociale e storicamente indirizzata a rivoluzionare l’attuale società, è l’erede della filosofia classica tedesca (cioè della critica moderna basata sul materialismo storico e dialettico), ma lo è in quanto classe e non come somma di individui. “Questo è un fatto storico e non scolastico o culturale: è un inseparabile aspetto dell’avvicendarsi delle classi alla testa della società e della lotta rivoluzionaria”.

 Come già nella storia è successo, nel 1848 in Europa, nel 1871 a Parigi, nel 1917 in Russia, nel 1927 in Cina, il proletariato rialzerà la testa e riguadagnerà l’aspro terreno dell’aperta lotta di classe, anticapitalistica, antiborghese e perciò antimperialista.

Ma lo farà con successo soltanto se guidato dal partito di classe e se questo partito riuscirà a combattere vittoriosamente contro la degenerazione opportunista al suo interno e nel movimento operaio.

La lotta di classe è l’unica lotta che può interrompere e finirla con la guerra imperialista; l’unica che può alimentare i movimenti rivoluzionari del proletariato in tutti i paesi, movimenti che potranno avere successo alla condizione di avere alla propria guida un partito saldo teoricamente e fermo politicamente come fu il partito bolscevico di Lenin all’epoca della rivoluzione in Russia. Allora la guerra imperialista sarà trasformata, come nel 1917, in guerra di classe per l’abbattimento del potere borghese e la vittoria della rivoluzione proletaria e comunista.

Ma tutto ciò non potrà avvenire se il movimento proletario non sarà guidato da quell’organo speciale che si chiama partito di classe, cioè l’organo che rappresenta nell’oggi il domani comunista, che condensa in sé stesso l’unione dialettica fra il programma rivoluzionario e l’azione che nelle fasi successive della lotta va attuata, mantenendo ferma la rotta verso la rivoluzione mondiale.

Noi lavoriamo per quel domani!

 

 

Partito Comunista Internazionale

Il comunista - le prolétaire - el proletario - proletarian - programme communiste - el programa comunista - Communist Program

www.pcint.org

 

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