Per un  doveroso chiarimento

(«il comunista»; N° 139;  Giugno 2015)

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Sono stati prodotti e distribuiti, qualche tempo fa, in Spagna, dei testi in lingua spagnola firmati “Partito comunista internazionale (il comunista)”.

Chi, o coloro che li hanno distribuiti, non fanno parte della nostra organizzazione, perciò sono da considerare non provenienti dal nostro partito, ma dei falsi.

“Il comunista” è uno degli organi, in lingua italiana, del Partito Comunista Internazionale (www.pcint.org), che pubblica per la Spagna e per i paesi di lingua spagnola il periodico “El proletario” e la rivista teorica “El programa comunista”.

Come sanno i lettori della nostra stampa e i proletari che seguono la nostra attività pluridecennale, le testate con cui il partito è conosciuto nei diversi paesi, oltre a quelle ora ricordate, sono: in lingua francese, “le prolétaire” e “programme communiste”; in lingua inglese, “proletarian” e “Communist program”; in lingua tedesca, “Proletarier” e “Kommunistisches Programm”; in lingua italiana, “il proletario” oltre a “il comunista” già citato.

Il nostro partito è presente in Spagna con una sua sezione, che è l’unica responsabile di tutta l’attività di stampa, di propaganda, di intervento pubblico nelle manifestazioni e nelle lotte operaie. Tutti coloro che intendono prendere contatto con il partito utilizzino soltanto questi indirizzi, presenti nel nostro sito: elprogramacomunista@pcint.org, oppure: Apdo. Correos 27023 – 28080 Madrid (ES).

Tutto il materiale di partito inerente l’attività in Spagna riporta costantemente la firma del partito e il riferimento alle nostre testate “el proletario” o “el programa comunista”. Materiali, testi, opuscoli, prese di posizione, volantini, comunicati diffusi in Spagna che riportano altre indicazioni - fossero anche il nome delle altre testate del partito - sono estranei al nostro partito: azioni di questo tipo sono da considerare atti di confusione appositamente messi in opera per distorcere le corrette posizioni del partito, e coloro che le attuano lo fanno al solo scopo di farsi passare per simpatizzanti o militanti del nostro partito, cosa che non corrisponde alla realtà. Per di più, trescare con gruppi e gruppetti ecletticamente nati al solo fine di imbrogliare i proletari più combattivi per deviarne la spinta di classe nei meandri del gioco delle opinioni personali e di sedicenti tattiche più efficaci grazie al loro immediatismo, cercando di trascinare il partito, o coloro che si fanno passare per membri del partito o quelle che si contrabbrandano per posizioni di partito, nel pantano dell’eclettismo impotente, è azione ancor più stupida e vile.

L’uso di questi meschini espedienti non può che generare inevitabilmente confusione e denota l’attitudine, tutta piccoloborghese e intellettualoide, di chi è sempre pronto a commerciare prodotti “sofisticati” e “avariati” facendoli passare per buoni e originali, oltre a dimostrare di essere individui politicamente senza spessore, incapaci di agire se non mimetizzandosi sotto forme altrui da loro ritenute “prestigiose” per soddisfare la loro ansia di emergere dalla massa.

Non è la prima e non sarà l’ultima volta che il partito viene fatto oggetto di azioni di questo genere; nella nostra lunga esperienza ne abbiamo viste di ogni tipo, e sappiamo che le azioni di falsificazione delle posizioni marxiste e delle attività concrete del partito di classe fanno parte della lotta che le forze della conservazione sociale e dell’opportunismo conducono contro il movimento di classe del proletariato e, quindi, contro il partito di classe, utilizzando qualsiasi elemento, cosciente o incosciente che sia non ha importanza, meglio se proveniente dalle file proletarie o da attività politiche fatte per qualche tempo nelle file di organizzazioni di partito. L’esperienza del vecchio stalinismo insegna molto a questo riguardo.

Le posizioni che il nostro partito assume non sono il risultato di consultazioni di opinioni né tanto meno il risultato di votazioni su tesi contrapposte; sono posizioni marxiste, rivoluzionarie, materialisticamente oggettive e sedimentate da più di un secolo e mezzo di lotta contro la società borghese, il suo dominio e la sua ideologia, e possono essere fatte proprie da chiunque, proletario o non proletario che sia, senza che si senta obbligato a sottostare alla disciplina organizzativa del partito. La forza delle posizioni marxiste è proprio questa: non sono posizioni personali, non sono proprietà privata depositate con tanto di copyright nei tribunali borghesi; esse rappresentano gli interessi sociali della classe proletaria che è l’unica classe di questa società ad avere uno sbocco storico rivoluzionario che prevede la scomparsa definitiva di ogni rapporto di produzione e di proprietà borghese. Ma gli interessi storici, e immediati, del proletariato come classe di questa società e, nel contempo, come unica classe rivoluzionaria esistente nel capitalismo, sono rappresentati e difesi, nei flussi e riflussi della lotta proletaria contro la borghesia, nel tempo e nello spazio, con intransigenza ed invarianza, solo dal partito di classe. C’è chi condivide questi interessi di classe pur non facendo parte integrante del partito di classe: li sostiene, li assume, li difende nella lotta contro la società borghese e contro tutti i suoi aspetti ideologici, di propaganda e di attuazione concreta del dominio della classe borghese fin nello scorrere della vita quotidiana; c’è invece chi li combatte –attualmente la maggioranza – li stravolge, li falsa per togliere loro, e  al partito che li propaganda, la forza di convinzione che possiedono. Questa lotta antiproletaria, e antipartito di classe, da decenni risponde all’attività principale di tutte le forze di conservazione e antiproletarie esistenti, non importa sotto quale veste questa attività si mascheri. E il fatto di mimetizzarsi sotto le spoglie del militante o del simpatizzante del partito si aggiunge, coscientemente o meno poco importa, all’attività antipartito e controrivoluzionaria di tutti coloro, dai borghesi dichiarati agli anarchici, dagli stalinisti o post-stalinisti a tutta quelle foltissima schiera di “estremisti” e “rivoluzionari da operetta” che si fanno forti, in pratica, delle difficoltà reali in cui versa la classe proletaria da moltissimi anni e che, quindi, possono ancora turlupinare con grande facilità.

Una cosa sono le posizioni espresse dal partito comunista internazionale, propagandate e difese dai suoi militanti e dai suoi simpatizzanti, attraverso la stampa di partito e seguendo disciplinatamente le indicazioni del partito; altra cosa sono le posizioni pur singole e parziali del partito che anche il singolo proletario in una dato momento della sua lotta può far proprie, propagandandole e difendendole anche solo in una determinata situazione per poi abbandonarle dopo essere stato attratto, e deviato, da altre posizioni. Ma cosa assai diversa e perversa è farsi passare per quel che non si è!

Il partito, ovviamente, difende e difenderà le sue posizioni autentiche contro ogni atto che generi confusione, falsità, eclettismi di vario tipo. E i proletari che ci conoscono e che ci seguono sono perfettamente in grado di riconoscere l’originale dal falso; gli altri proletari, prima o poi, si renderanno conto durante la lotta contro il nemico principale che è la classe dei padroni e dei capitalisti, che nelle loro file si insinuano costantemente posizioni falsamente di classe come un veleno inoculato appositamente per indebolirne la spinta classista e offuscarne la lucidità nell’azione di difesa, azione assolutamente basilare per poter erigere su di essa, un domani, le successive azioni di lotta politica e rivoluzionaria.

 

7 giugno 2015

 

 

Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

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