“La materia non muore mai”

(«il comunista»; N° 144;  Luglio 2016)

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Eravamo negli anni della crisi dei fronti guerriglieri che ancora in parte erano attivi in Venezuela... In questa atmosfera, un gruppo di giovani vicini al partito armato Bandera Roja, di tendenza neo-stalinista, e di altre organizzazioni dello stesso tipo, cominciò a organizzare gruppi di studio, allo scopo di chiarirsi sulle varie crisi politiche di questi gruppi, che erano anche crisi ideologiche, nell’altalena della cosiddetta “guerra fredda”: si domandavano, per esempio, che senso aveva caricarsi un fucile in spalla in piena montagna, lontani da tutto, avendo come obiettivo la stessa democrazia borghese, dissimulata dietro una presunta “democrazia popolare”, che li inseguiva e li assassinava; o perché continuare a vedere Cuba e l’URSS come Stati “socialisti”; o, constatando che lo Stato russo non era “di tutto il popolo”, qual era allora la natura economica e politica dell’URSS.

Davanti alle incongruenze e assurdità che tutti questi gruppi esprimevano, in quei circoli di studio iniziava a fermentare un avvicinamento ad altre posizioni poco note in Venezuela, fra cui quelle della Sinistra Comunista e, in particolare, di uno dei suoi dirigenti: l’”innominabile” Amadeo Bordiga e il Partito Comunista Internazionale che lo vide tra i suoi promotori. In questo processo di studio e in mezzo alle prime difficoltà sociali ed economiche del paese petrolifero, una manciata di attivisti, tra cui Gilberto Brizuela, prendono contatto e poi aderiscono alle tesi del partito dell’epoca; costituiscono la prima sezione del Partito Comunista Internazionale in Venezuela. Purtroppo, nel 1982, con lo scoppio della crisi nel partito, la giovane sezione appena formata, gravata dagli inevitabili limiti teorici e storici, si destabilizza; Gilberto entra in contatto con altri gruppi che si richiamano anch’essi alla Sinistra Comunista (*).

Il “Poeta”, come lo chiamavano nel suo quartiere, non era un poeta; scriveva con la stessa qualità di Marx quando scriveva versi alla moglie: pessima. È stato però un gran declamatore e un recitatore di poesie di prim’ordine (da qui il malinteso), un interprete capace di far alzare chiunque dalla sedia! Aveva una forza drammatica che, dalla parola fatta persona, chiamava a partecipare, in strada e all’azione, alla militanza. E fu così che, applicando alla sua persona ciò che recitava, divenne un militante sensibile ai problemi politici e teorici della rivoluzione proletaria, e dal momento in cui, nel 1980, per la prima volta agguantò i  †testi veramente comunisti, contro ogni ostacolo, non li mollò fino alla sua morte, il 27 aprile 2016. E si tenga conto che in Venezuela, di fronte al cane stalinista che ancora ulula (**), la pressione mentale e fisica è estrema, la stessa a cui è sottoposto un oggetto statico colpito da un ciclone e, talvolta, richiede una resistenza sovrumana.

Il titolo che abbiamo dato a questo ricordo è preso da un aneddoto, triste e comico al tempo stesso: proprio durante uno di questi incontri di studio di cui abbiamo parlato, un bel giorno nel mezzo di una lettura di Engels e del materialismo marxista, arriva nel luogo della riunione una partecipante, dicendo che suo zio era morto... il giovane Gilberto non esitò a lanciarle la sua frase preferita, presa in prestito dal chimico francese Lavoisier: “la materia non muore mai”... e la ragazza scoppiò in lacrime! Ma quando questa materia, fatta di sangue, cartilagini e ossa, si chiama Gilberto Brizuela, e conosciamo la sua storia militante e comunista, essa continua a vivere nella nostra memoria e diventa sprone a continuare il nostro duro compito di mantenere viva, oltre la morte dell’individuo, la fiamma del comunismo rivoluzionario, anche se questa materia ora trasformata produce una certa tristezza e malinconia...

La classe operaia mondiale può sentirsi orgogliosa di te, Gilberto.

 


 

(*) I dettagli della crisi esplosiva del 1982-83 e le caratteristiche di questi gruppi sono stati ampiamente spiegati nella nostra stampa e nei testi dedicati al tema; pertanto, non trovano posto in questo ricordo.

(**) Per anni, prima di militare nel partito, il Poeta è stato volgarmente e cinicamente usato fino ad esaurirne le forze per stimolare le azioni politiche delle più varie organizzazioni di sinistra opportuniste, ma dopo il fallito colpo di stato contro Chavez del 2002, queste stesse forze hanno cercato di linciarlo; arrivando a organizzare un assedio intimidatorio intorno alla sua casa, accusandolo sfacciatamente di essere dalla parte dei golpisti – per il semplice fatto di aver criticato il falso socialismo chavista...!

 

Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

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