Ai navigatori del sito di partito www.pcint.org
(«il comunista»; N° 168 ; Aprile / Maggio 2021)
A partire dal 19 maggio fino a una data sconosciuta al momento in cui scriviamo, il sito di partito non è funzionante.
La home page risultava del tutto bianca e non era possibile navigare all’interno del sito in nessuna delle sue sezioni.
E’ un incidente tecnico che può succedere – così afferma il server – e, a seconda della serietà dei problemi occorsi, ci vuole più o meno tempo per risolverli.
Non si è trattato di un “incidente” impattante solo sul nostro sito, ma di un incidente centrale e molto più grave del server, impattante su tutti i suoi clienti. E’ molto probabile che questo incidente sia originato da una gestione economica tipo low-cost da parte del server implicando dei rischi nel funzionamento tecnico dei suoi servizi
In ogni caso, oltre a sospendere la possibilità ad ogni lettore interessato di consultare il copioso materiale messo a disposizione nel sito, ciò ha impedito anche di leggere in tempo reale le nostre ultime prese di posizione: 1) sulla militarizzazione delle enclaves spagnole di Ceuta e Melilla in territorio marocchino, al fine di arginare il flusso di migranti dal Marocco e dai paesi subsahariani verso la Spagna, in un contrasto interborghese fra Madrid e Rabat nel quale il Marocco usa, come già in passato, le migliaia di migranti trattenuti nei suoi campi di raccolta e di concentramento come un’arma di pressione sulla Spagna (vedi: No alla militarizzazione di Ceuta e Melilla! Solidarietà agli immigrati repressi da esercito e polizia!, in questo giornale a p. 4) ; 2) sull’ennesimo massacro dei palestinesi da parte dello Stato israeliano che usa sistematicamente qualsiasi pretesto per soffocare la ribellione dei palestinesi sempre più indomiti, e sempre più ingannati sia dall’Autorità palestinese che da Hamas, due entità al servizio di potenze regionali e internazionali in conflitto tra di loro (vedi: Soldarietà di classe con i proletari e le masse palestinesi oppresse!, in questo giornale a p. 4).
Negli ultimi 11 anni, questa è stata la quarta guerra che si è sviluppata tra Israele e Gaza e che ha coinvolto – come sempre – anche alcuni territori occupati della Cisgiordania, mentre tra una guerra e l’altra sono continuate le occupazione illegali di pezzi di terra palestinese da parte dei coloni israeliani, l’interramento dei pozzi d’acqua che servono ai contadini palestinesi per irrigare i loro campi, gli assassini “mirati” da parte israeliana di capi militari di Hamas, e la lenta ma incessante occupazione di Gerusalemme est, notoriamenete abitata dalla popolazione araba, soprattutto da quando Gerusalemme è stata proclamata capitale di Israele, ufficializzata anche dall’amministrazione statunitense di Trump con il trasferimento della sua ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme.
Da parte palestinese si contano più di 250 morti, tra cui donne e bambini, centinaia di feriti e migliaia di arresti a Gerusalemme e in altre città israeliane; sono 12 o 13 i morti tra gli israeliani dovuti a più di 4.000 razzi lanciati da Gaza non solo nelle città vicine al confine, ma anche a Tel Aviv, ma che, per una buona parte, sono stati intercettati dai contromissili israeliani. Il “cessate il fuoco” è stato concordato tra Hamas e il governo del plurindagato Netanyahu a partire dal 22/5, ma gli scontri tra palestinesi e polizia ed esercito israeliano a Gerusalemme, nella nota Spianata delle Moschee, sono continuati.
Partito comunista internazionale
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