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3. Altre questioni politiche, sociali ed economiche

3.1 Critica della scienza borghese

3.2 Lotte sociali

3.3 Immigrazione, razzismo e anti-razzismo di classe

3.4 Catastrofi “naturali” e ambiente

3.5 Critica dei gruppi di falsa «Sinistra communista»

3.6 Critica degli altri movimenti politici

3.7 Paesi di falso socialismo

3.8 Resistenza e Partigianismo

3.9 La questione ebraica, antisemitismo, negazionismo

3.10 La questione palestinese

3.11 Il «Sessantotto»

3.12 La questione «spaziale»

3.13 Altro


 

3. Altre questioni politiche, sociali ed economiche

 

3.5 Critica dei gruppi di falsa “Sinistra comunista”

1951 ...  ; 1964-1965 ...  ; 1974 ...  ; 1978 ... ; 1981 … ; 1982 ... ; 1983 ... ; 1984 ... ; 1985 ... ; 2005 ... ; 2014 ...

 

In questa sezione inseriamo gli articoli apparsi nella stampa di partito che si sono occupati della critica delle posizioni dei gruppi politici che si riferiscono alla corrente della Sinistra comunista d’Italia e che, in collegamento con questo riferimento, si definiscono tutti partito comunista internazionalista o internazionale. Posizioni che consideriamo devianti e deviate dalle linee programmatiche, politiche tattiche e organizzative che distinguono il partito di classe, secondo il lavoro collettivo ed impersonale di restaurazione della dottrina marxista e di bilancio delle rivoluzioni e delle controrivoluzioni realizzato dal partito comunista internazionale. Vi sono citati, ormai obbligatoriamente, anche documenti “interni”, come lettere tra compagni e circolari, dato che molti di questi documenti non sono più “interni” ma pubblici, utilizzati sia da gruppi da cui ci siamo scissi, sia da sedicenti ricercatori o storici del nostro partito, per la pubblicazione di pamphlet e libri sulla “storia del partito comunista internazionale”.

L’esigenza di questa raccolta di documenti e di articoli è data dal fatto che dal 1951-52 si assiste ad una proliferazione di raggruppamenti politici che rivendicano le nostre stesse origini, definendosi, come dicevamo, “partito comunista internazionalista” oppure “partito comunista internazionale”; ma è data anche dal fatto che, periodicamente i sedicenti ricercatori o storici del nostro partito che citavamo sopra, hanno cercato e trovato presso vecchi compagni ed ex compagni non solo giornali, ma anche materiale interno di partito, usandolo poi per i loro scritti personali.

Alla fine del 1942, durante la seconda guerra imperialista mondiale, gruppi di militanti che si ricollegavano alla corrente della Sinistra comunista d’Italia e alle sue battaglie contro la degenerazione dell’Internazionale Comunista e dei partiti che la formavano, e contro lo stalinismo in tutte le sue accezioni, presenti nel nord Italia e all’estero, costituirono il «Partito Comunista Internazionalista» sulla base del programma del Partito Comunista d’Italia (costituitosi a Livorno il 21 gennaio 1921) e con un netto richiamo alle battaglie di classe che caratterizzarono la corrente della Sinistra comunista detta italiana. Le conseguenze della devastazione teorica e pratica del marxismo da parte dello stalinismo – a partire dalla distruzione del glorioso partito bolscevico e dei partiti e delle correnti che mantenevano tenacemente le posizioni autenticamente rivoluzionarie, compresa la corrente della Sinistra comunista d’Italia – furono tali che, per riprendere la corretta via della ricostituzione del partito di classe, ci si doveva dedicare prioritariamente ad un lavoro di bilancio di tutto il corso degenerativo dell’I.C. e di totale riconquista del patrimonio teorico-politico-tattico e organizzativo che la storia del movimento comunista internazionale aveva prodotto attraverso le esperienze rivoluzionarie e le sconfitte dovute alla controrivoluzione. La restaurazione teorica del marxismo non poteva passare che attraverso la critica della teoria del “socialismo in un paese solo”, teoria che condensava tutta l’opera degenerativa messa in atto dalla controrivoluzione borghese. Rifarsi perciò a Marx, Engels e Lenin, alla fondazione dell’Internazionale Comunista e del Partito comunista d’Italia, alla lotta della Sinistra comunista contro la degenerazione dell’I.C. e contro la teoria del socialismo in un paese solo, significava battersi contro la controrivoluzione stalinista che rappresentava l’ondata opportunista più devastante. Il lavoro di restaurazione teorica, attraverso i bilanci dinamici dei grandi svolti storici che segnarono non solo le vittorie, ma soprattutto le sconfitte del movimento proletario rivoluzionario alla scala mondiale, significava nello stesso tempo permettere la ricostituzione dell’organo rivoluzionario per eccellenza, il partito di classe, su solide basi teoriche.

A questo lavoro si dedicarono le forze militanti della Sinistra comunista d’Italia che, in Italia e all’estero, resistettero alla pressione, alle intimidazioni o alle lusinghe dei partiti stalinizzati, e che poterono contare dal 1945 in poi sul contributo decisivo di Amadeo Bordiga con una serie notevole di tesi e testi (come, ad esempio, la Piattaforma del Partito, dell’inizio del 1945, Le prospettive del dopoguerra in relazione alla Piattaforma del Partito della fine del 1945, il Tracciato di impostazione del luglio 1946, le Tesi della Sinistra e i molteplici testi pubblicati nella rivista di partito di allora, Prometeo, senza dimenticare la serie intitolata Sul filo del tempo che iniziò nel 1949 ad essere pubblicata in «battaglia comunista» per poi continuare, dopo la scissione del 1952, ne «il programma comunista»). Il Partito comunista internazionalista dal 1945 ha come suo organo politico Battaglia Comunista, accompagnato dalla rivista Prometeo (il cui primo numero esce nel luglio 1946), titolo quest’ultimo che era già stato utilizzato dalla corrente di sinistra, nel 1924 come “rivista di educazione marxista”, dal 1928 al 1938 come organo della Frazione di sinistra del PCd’I all’estero, e come giornale clandestino del Partito Comunista Internazionalista dalla fine del 1943 all’ottobre 1944.

La scissione avvenuta nel «Partito comunista internazionalista-battaglia comunista», nell’ottobre 1952, in realtà fondava i suoi presupposti sui contrasti sorti, negli anni precedenti, nel lavoro comune intorno a temi rilevanti come quello della valutazione dei sindacati operai nel secondo dopoguerra e dell’attività che il partito doveva o non doveva fare al loro interno, o quello della guerra imperialista considerata «imminente» a causa dello scoppio della guerra di Corea nel 1950. Questi temi trascinarono tutti i grandi temi che erano oggetto della restaurazione teorica del marxismo (il bilancio complessivo della controrivoluzione staliniana, l’economia in Russia, la valutazione del capitalismo e del suo sviluppo, la questione dei compiti del partito nel periodo apertosi con la seconda guerra mondiale e con il suo dopoguerra, il parlamentarismo rivoluzionario, la questione «sindacale», la questione «organizzativa» del partito stesso ecc.) sui quali emersero visioni e posizioni che entrarono fra di loro in contrasto a tal punto da far esplodere la scissione tra una parte di compagni che concordava con le posizioni rappresentate da Damen e la parte di compagni che concordava con le posizioni rappresentate da Bordiga. Da quella scissione il gruppo che seguì le posizioni di Damen proseguì la sua attività con il giornale «Battaglia comunista» e con la rivista «Prometeo», mentre il gruppo che concordava con le posizioni di Bordiga continuò l’attività di partito con la nuova testata «il programma comunista». Il cambio di testata si rese necessario dato che nel gruppo rappresentato da Damen vi era il “proprietario commerciale” del giornale che, con un’azione legale innescata contro il partito, fece valere la sua “proprietà privata” per impossessarsi sia del giornale che della rivista. Naturalmente, usiamo, come abbiamo sempre fatto, i nomi dei compagni più noti non per glorificare la loro persona ma perché rappresentano meglio di altri posizioni generali tra di loro in contrasto. Per un approfondimento dei motivi della scissione, avvenuta formalmente nell’ottobre 1952, si veda il vol. I de Il Partito comunista internazionale,  nel solco delle battaglie di classe della Sinistra Comunista e nel tormentato cammino della formazione del partito di classe (pdf)

Nel corso di sviluppo dell’attività del partito avvennero successivamente altre scissioni da cui si formarono altri gruppi ed altri partiti, identificabili soprattutto attraverso i loro giornali (in Italia: Rivoluzione comunista, Il Partito comunista, Che fare?, il Bollettino di Schio, Quaderni internazionalisti, poi divenuto “n+1”; in Spagna: El comunista; in Francia: Groupe Invariance, El Oumami, Cahiers du marxisme vivant, ecc.) fino alla crisi esplosiva del partito tra il 1982 e il 1984 dalla quale si divisero diversi gruppi, i principali dei quali sono stati il programma comunista (testata che rimase nelle mani del gruppo che seguì le posizioni rappresentate da Bruno Maffi, aggiudicata anch’essa attraverso un’azione legale a difesa della carpita “proprietà commerciale”), combat, le prolétaire-il comunista.  Dato che la denominazione che hanno assunto i diversi raggruppamenti politici derivanti dalle scissioni dal troncone iniziale, è stata ed è tuttora spesso la stessa, per distinguere il nostro partito da tali raggruppamenti e facilitare l’individuazione delle nostre posizioni rispetto a quelle di tutti gli altri gruppi, li segnaliamo  qui di seguito soprattutto attraverso le loro testate. Da questo punto di vista qui facciamo riferimento soltanto alle scissioni di una certa importanza e da cui sono nati dei gruppi politici che si sono organizzati intorno a testate identificabili. Le crisi che sono sboccate in separazioni definitive, come è facilmente intuibile, hanno avuto un corso di sviluppo piuttosto tormentato che è durato degli anni e che si è svolto attraverso incontri, riunioni, lettere, prese di posizione, atteggiamenti, azioni; riteniamo perciò utile, talvolta, fare riferimento a documenti che precedono la separazione vera e propria.

L’“Archivio di partito” in nostro possesso, e dal quale abbiamo tratto molti dei documenti che citiamo, non è completo; in verità non è mai esistito un “ufficio centrale” che raccogliesse sistematicamente tutte le circolari, le lettere e i vari documenti che venivano emanati o ricevuti dal centro; non lo possedeva, a quanto ne sappiamo, nemmeno Amadeo, né Bruno Maffi e nemmeno i compagni che formarono negli ultimi anni il centro internazionale di Parigi. Esistevano però degli archivi personali (come ad esempio il Fonds Perrone U.L.B.) che, alle volte, sono serviti a tizio o a caio per scrivere propri pamphlet. Con ogni probabilità molti documenti si sono perduti per sempre, altri (lettere, circolari, documenti vari) erano e sono sparsi tra le carte di molti ex militanti. Esistendo dei lavori di raccolta in siti internet e in libri espressamente dedicati alla “storia” del nostro movimento, ormai pubblici e a disposizione di tutti, non si poteva non fare riferimento anche ad essi. Ma è indubbio che ciò che è stato pubblicato nelle diverse testate ha valore oggettivo, definendo le posizioni del gruppo politico o del partito  - che è ciò che interessa di più – e non personali. Le testate che prendiamo in considerazione non sono tutte quelle che ogni gruppo separatosi dal parttito ha effettivamente pubblicato, ma solo quelle che riteniamo interessanti per le posozioni che hanno rappresentato, o che ancora rappresnetano, per i contraccolpi che hanno avuto all’interno del partito e per il fatto di essere usciti  o uscire ancora come “organi” del partito. Vi sono stati anche, negli anni Settanta del secolo scorso, degli abbandoni da parte di alcuni militanti su posizioni nettamente trotskiste, non solo in Francia ma anche in alcune sezioni italiane, cosa che li spinse ad uscire con periodici di cui qui non ci occupiamo, rimandando gli eventuali interessati al lavoro che stiamo portando avanti sulla Storia del Partito Comunista Internazionale di cui è uscito il primo volumetto (disponibile nel sito www.pcint.org).

Qui forniamo un primo elenco di testate uscite soprattutto in lingua italiana ed alcune uscite in francese, spagnolo e in altre lingue.

1951 – … – «Battaglia comunista» (Partito comunista internazionalista; dal 2010 Tendenza comunista internazionalista)

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1964 - 1965 – … «Rivoluzione comunista» (Partito comunista internazionalista)

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1974 – … «Il Partito comunista» (Partito comunista internazionale, Firenze)

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1978 – … «Partito e classe» (Nucleo Comunista Internazionalista), poi «Che fare?» (OCI, Organizzazione Comunista Internazionalista)

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1981 – … «Lettere ai compagni» (ex sezione di Torino del Partito comunista internazionale) (poi, dal 1999 «Quaderni internazionalisti» e, dal 2000, “n+1”)

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1981 – …«El comunista» (Partido comunista internacional, Madrid, dal 1981)

1982 – … «Bollettino» (Partito comunista internazionale, sez. di Schio) (poi, dal 2005,  “Sul filo rosso del tempo”)

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1982 – … – «El Oumami»  (.....)

1983 – … – il nuovo «il programma comunista» (Partito comunista internazionale)

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1984 – … – «Combat» (per il partito comunista internazionale)

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1985 – … – «Espartaco» (Partito comunista internazionale, periodico per il Venezuela)

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1985 – …«Kommunistikò programa» (Partito comunista internazionale, rivista per la Grecia)

2005 – … «Sul filo rosso del tempo» (Partito comunista internazionale, Schio, dal 2005)

2009 – … – Istituto Onorato Damen (rivista D-M-D’)

2010 – … – Tendenza comunista internazionalista (ex Bipr, ex Partito comunista internazionalista «Battaglia comunista»)

2014 – …«La freccia nel tempo» (Partito comunista internazionale, dal 2014 dopo la separazione da «Sul filo rosso del tempo»)

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Partito comunista internazionale

www.pcint.org

 

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