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Abbasso l’ennesimo intervento militare francese nella Repubblica Centrafricana!

Abbasso l’imperialismo francese!

 

 

A metà dello scorso dicembre il governo francese ha deciso di inviare parecchie centinaia di soldati nella Repubblica Centrafricana (ufficialmente 1.600, che si aggiungono ad alcune centinaia già presenti), per un periodo limitato, sempre ufficialmente, a 16 mesi. Il grande quotidiano borghese Le Monde parla, a questo proposito, di “pietosa menzogna rivolta a un’opinione pubblica poco interessata” (1); ma l’esperienza ha ampiamente dimostrato che menzogne, “pietose” o meno, accompagnano sempre gli interventi imperialisti. E questa operazione militare ne è un nuovo esempio.

Secondo il governo, infatti, la Francia non avrebbe alcun interesse nella Repubblica Centrafricana e invierebbe le truppe a puro scopo umanitario. Nel perorare la spedizione militare, Fabius ha parlato di un imminente pericolo di “genocidio” (i ministri socialisti sono i più adatti a parlare di genocidio: è stato sotto il governo di “coabitazione” Mitterrand-Chirac che l’imperialismo francese si è reso colpevole di complicità attiva del genocidio ruandese) ed è con questa giustificazione che il consiglio di sicurezza dell’ONU ha votato la risoluzione presentata dal governo francese per giustificare l’intervento militare (2).

Ma, secondo i media, già da quattro mesi i militari francesi preparavano questa operazione!

Il fatto è che, in realtà, l’imperialismo francese ha interessi ben concreti nella Repubblica Centrafricana. Non siamo noi a dirlo, ma il Partito di Sinistra di Mélenchon: più franco di Hollande e di Fabius, questo partito che si definisce di opposizione da sinistra al governo, dichiara che l’intervento militare è “legittimo” in quanto “il governo non interverrebbe se non fossero in gioco i nostri interessi nazionali. Nello specifico, si tratta in particolare dell’uranio” (3).

Grande circa come la Francia, ma con meno di 5 milioni di abitanti, la Repubblica Centrafricana è un paese essenzialmente agricolo, la cui popolazione è fra le più povere del pianeta. Tuttavia il suo suolo nasconde innegabili ricchezze, anche se non sempre sfruttate sia a causa della posizione geografica del paese, sia per la mancanza di capitali. Oltre ai diamanti (lo scandalo dei diamanti offerti dall’“imperatore” Bokassa a Giscard d’Estaing contribuì alla caduta di quest’ultimo) e al legname di alberi tropicali sfruttato da società francesi, la Repubblica Centrafricana possiede giacimenti di rame e di uranio che non sono ancora realmente sfruttati (la società francese Areva ha deciso di non sfruttare la sua miniera di Bakouma a causa del calo del prezzo dell’uranio sul mercato mondiale). Possiede inoltre dei giacimenti di petrolio: la concessione di un permesso di ricerca concesso a una società cinese da parte del governo precedente viene indicata come una delle cause di rottura dell’imperialismo francese, preoccupato dalla pressione cinese nel paese, con Bozizé.

Ma ancora più importante è forse la  posizione strategica del paese nel cuore dell’Africa, che era già stata il motivo della colonizzazione del paese da parte della Francia nel XIX secolo: confinante con il Congo, il Ciad, il Sudan e il Camerun, una Repubblica Centrafricana in preda a gravi sconvolgimenti rappresenta una minaccia per i già fragili paesi dell’Africa occidentale nei quali l’imperialismo francese ha interessi economici più importanti.

Per questo motivo la Repubblica Centrafricana, fin dalla sua indipendenza giuridica nel 1960, non ha mai cessato di essere sotto il dominio economico e politico dell’imperialismo francese, che continuamente interviene nella sua politica interna.

Pur senza voler fare la storia di questa dominazione nel corso degli ultimi cinquant’anni, bisogna però ricordare che, anche se gli imperialisti francesi, dopo aver sostenuto il regime di Bokassa perfino durante la sua fase megalomane, lo rovesciarono nel 1979, dopo che aveva manifestato alcune velleità indipendentiste, hanno reinsediato al suo posto Dacko (il primo presidente della Repubblica Centrafricana, che era stato spodestato da Bokassa), arrivato con lo stesso aereo che portava le truppe francesi… All’epoca di Mitterrand, durante gli anni ’80 e fino ai primi anni ’90, chi governava davvero la Repubblica Centrafricana era il colonnello Mansion, dei servizi segreti  francesi!

Nei primi anni ’90, gli imperialisti francesi appoggiarono l’ascesa “democratica” al potere di Patassé, anche intervenendo militarmente per difenderlo (1996).

Nel 2003, appoggiarono il colpo di Stato del generale Bozizé (il principale fatto d’armi che lo vide protagonista é stato il massacro di decine di studenti nel 1979); le truppe francesi (aviazione e paracadutisti compresi) intervennero a più riprese per salvaguardare il suo potere minacciato da frequenti ribellioni. Una forza “di pace” costituita da africani e soldati francesi si installò a Bangui, senza ovviamente che l’imperialismo francese trovasse nulla da ridire a un regime brutale e corrotto: la brutalità e la corruzione sono necessarie al saccheggio perpetrato dagli imperialisti!

Ma negli ultimi tempi sono sorti degli attriti con gli interessi imperialisti francesi, tanto che, poco dopo la sua elezione, Hollande, di fronte alla creazione della forza ribelle Séléka,  ha dichiarato che i soldati francesi non avrebbero difeso il regime di Bozizé. Tuttavia, nel dicembre 2012, quando la Séléka, alle porte della capitale, veniva fermata di soldati del Ciad della forza africana, centinaia di soldati francesi piombarono in fretta e furia a Bangui, ufficialmente per garantire la sicurezza dei francesi presenti nell’area: in realtà l’intento era quello di aumentare la pressione su Bozizé e sul suo regime. È stato concluso un accordo per la costituzione di un governo transitorio e Bozizé ha promesso di abbandonare il potere.

Ma poche settimane più tardi Bozizé si è rimangiato le promesse, credendosi sufficientemente rafforzato dall’arrivo di soldati inviati dall’Africa del Sud, attratta dalle risorse minerarie del paese e che ambisce a prendere il posto dei  vecchi imperialismi coloniali.  Il rapace imperialismo francese, però, non aveva ancora detto la sua ultima parola: le truppe della Séléka hanno ripreso l’offensiva senza essere fermate dalle truppe ciadiane alleate della Francia e hanno inflitto una cocente sconfitta ai soldati sudafricani, mentre Bozizé riusciva a filarsela. Dopo il loro ingresso a Bangui, gli insorti della Séléka hanno chiesto aiuto ai soldati francesi per “rendere sicura” la capitale; ma questo avrebbe rappresentato un’ammissione troppo palese della collusione con la Séléka e pertanto militari francesi si sono limitati a lasciar fare. Nel giro di pochi mesi, le eterogenee forze che componevano la Séléka si sono rese autonome e hanno depredato il paese, provocando, con le loro estorsioni l’esasperazione di una parte sempre più grande della popolazione. Alla fine, di fronte a questa situazione che si faceva sempre più esplosiva, l’imperialismo francese ha deciso di intervenire nuovamente…

L’invio dei soldati non è dunque assolutamente motivato dalla preoccupazione di salvare vite umane, come sostiene il PCF, che approva questo intervento in nome della “protezione della popolazione civile” (4): l’imperialismo francese ha dimostrato anche ai ciechi che i ripetuti interventi nella Repubblica Centrafricana nel corso degli ultimi cinquant’anni erano motivati esclusivamente da sordidi interessi economici e geopolitici! La sua dominazione su questo paese africano, come sugli altri, ha portato alle popolazioni solo sofferenze, sangue e miseria; al contrario ha riempito i forzieri degli squali capitalisti e delle società che saccheggiano il continente. Ma non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere: i partiti di sinistra esterni al governo, come il PCF e il PG,  sono altrettanto filoimperialisti del PS! Dopo l’intervento militare francese nella Repubblica Centrafricana i massacri si sono moltiplicati e si è assistito a scene di linciaggio senza che i soldati francesi muovessero un dito…

      

Nonostante la vera e propria unità nazionale che si è coagulata attorno a questo intervento militare, i politici borghesi tanto di destra quanto di sinistra non possono che constatarne l’impopolarità fra la popolazione in generale e i lavoratori in particolare: esposti agli attacchi dei capitalisti nel proprio paese, questi ultimi non sono affatto disposti a sostenere gli attacchi militari dei capitalisti all’estero!

I proletari delle metropoli non hanno alcun interesse a sostenere le azioni imperialiste dei loro sfruttatori; hanno, al contrario, tutto l’interesse a opporvisi perché i capitalisti vi trovano i mezzi per rafforzarsi e rafforzare il loro sfruttamento: un popolo che ne sfrutta un altro non può essere libero, diceva Marx. La solidarietà con le popolazioni e i proletari oppressi dall’imperialismo, la lotta contro tutte le estorsioni dell’imperialismo, l’opposizione a tutti gli interventi militari – che si nascondono sempre sotto le vesti pacifiste – non sono doveri umanitari o democratici: sono una necessità della lotta proletaria di classe!

La lotta anticapitalista in Francia è il solo mezzo per portare un aiuto reale alle masse sfruttate e oppresse della Repubblica Centrafricana e di ogni altro paese, indebolendo – nell’attesa di aver la forza per abbatterla – la piovra imperialista che le strangola.

 

Abbasso l’intervento imperialista nella Repubblica Centrafricana!

Abbasso l’imperialismo francese!

Per la ricostituzione del partito di classe internazionale che diriga e centralizzi la lotta proletaria verso la rivoluzione comunista mondiale!

 


 

(1) Le Monde, 19/12/2013.

(2) Cfr.http://www.lepartidegauche.fr/actualites/edito/la-centrafrique-l-armorique-26204.

(3) A causa delle sue difficoltà economiche, il governo chiede aiuto ai suoi “partner” imperialisti europei, americani e dell’ONU. Ma questi non manifestano alcun entusiasmo a concedere un sostegno, finanziario o d’altro genere, per aiutare l’imperialismo francese a preservare le proprie riserve di caccia

(1) Dichiarazione del PCF in parlamento, 10/12/2013. Cfr. htttp//www.communistes-republicains-partidegauche.assemblee-nationale.fr./intervention-en-centrafrique.

 

 

Partito comunista internazionale (il comunista)

22 dicembre 2013

www.pcint.org

 

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