Back

Prises de position - Prese di posizione - Toma de posición - Statements                


 

Francia

Dopo l'assassinio di Samuel Paty

No all'unione nazionale! No alla difesa dei "valori della Repubblica"!

 

 

Il sordido assassinio di Samuel Paty, questo professore ucciso e decapitato da un fanatico per aver mostrato una caricatura di Maometto durante un corso di “Educazione morale e civica”, ha suscitato orrore e indignazione diffusi. Questa reazione è stata trasmessa e amplificata da tutti i media. In poche ore è così emersa una vera e propria campagna mediatico-politica su larga scala, che indirizza le tensioni e le frustrazioni derivanti dalla situazione attuale, non contro un “nemico invisibile”, ma contro un nemico chiaramente visibile, in carne e ossa: il terrorista islamista.

Questo assassinio è opportuno per trasmettere la propaganda del governo contro il “separatismo” che, nella consolidata tradizione del “razzismo di Stato”, fa dei proletari arabi, il più delle volte di fede musulmana, e più in generale degli immigrati, come capri espiatori della crisi, presentandoli come minacce alla pace e alla sicurezza dei bravii cittadini. In un momento in cui la crisi sociale si sta traducendo e si riflette già in un attacco frontale alle condizioni di vita e di lavoro dei proletari, è di cruciale importanza per la borghesia indebolire le loro possibilità di lotta accentuando divisioni religiose e nazionali.

Nella stessa prospettiva di paralizzare il proletariato, l'attuale campagna cerca di cementare l'unione nazionale tra le classi. “Non ci divideranno”, ha detto Macron, invitando a “fare blocco”. Un tema ripreso senza esitazioni a sinistra – ad esempio da Mélenchon, che ha rilanciato 10/10 sull'unità nazionale: “È ovvio che l'obiettivo dei terroristi islamisti è riuscire a dividere i francesi. (...) Pertanto, mi appello prima di tutto a questa unità” – così come quello della difesa dei “valori della Repubblica”.

Ma i francesi e i non francesi sono in questa società divisi in classi sociali contrapposte, tra sfruttatori e sfruttati. L’“unità” tra sfruttatori e sfruttati va sempre a discapito di questi ultimi.

E la Repubblica – borghese! – ha come valori fondamentali, dietro gli svolazzi destinati ad abusare degli sfruttati, la legge del profitto e la difesa del modo di produzione capitalistico. Fu costruita contro i proletari le cui rivolte furono stroncate nel sangue e che furono mandati al macello durante le ripetute guerre da essa condotte, e contro le popolazioni ridotte in schiavitù o colonizzate in paesi che ha invaso.

Questa Repubblica orrenda e sanguinosa non deve essere difesa, ma combattuta dai proletari, nella prospettiva di erigere sulle sue rovine il proprio potere dittatoriale, essenziale per distruggere il capitalismo.

Quanto alla tanto decantata laicità, cioè la neutralità nei confronti delle religioni (1), è diventata sempre più uno strumento per stigmatizzare i seguaci della religione musulmana, come religione della frazione di origine araba del proletariato francese. La lotta contro il potere religioso reazionario non può essere condotta con successo attraverso l’istruzione o la propaganda anti-clericale, tanto meno attraverso la coercizione statale; può essere realizzata solo, come ha dimostrato la storia del movimento operaio, unendo proletari di tutte le fedi nella lotta contro l'oppressione e lo sfruttamento.

 

Se è compito della polizia fermare gli assassini, sarebbe un grave errore, per proteggersi dal fanatismo omicida di estrema destra, islamista o no, fidarsi del governo e dello Stato borghese.

Non solo perché le forze di estrema destra sono nate e prosperano sul terreno del capitalismo in crisi, ma anche e soprattutto perché sono questo governo e questo Stato che hanno eseguito i recenti attacchi ai lavoratori e che guideranno quelli a venire. Le autorità parlano con tremolii all’insegna del rispetto intangibile per la libertà di espressione e assicurano agli insegnanti il ​​loro amore; ma sono gli stessi che reprimono gli insegnanti in sciopero, così come avevano represso violentemente i Gilet Gialli, gli operai in lotta e le manifestazioni più disparate.

Non c’è altro modo per difendersi da tutti gli orrori del capitalismo, contro le forze di repressione “ufficiali” come contro le forze del fanatismo islamista di estrema destra, contro la borghesia “democratica” e “civile”. contro i loro colleghi fascisti, contro lo Stato borghese sotto tutti i regimi, se non quello di un ritorno agli orientamenti, alle posizioni e alle prospettive della lotta di classe internazionale.

Qualsiasi collaborazione con la classe dominante e le sue molteplici staffette politiche può solo portare al disastro.

 

I proletari non hanno da perdere che le loro catene, hanno un mondo da guadagnare!

 


 

(1) Per i vecchi repubblicani la laicità era l'arma per strappare il controllo dell'educazione dei giovani alla Chiesa cattolica e trasferirlo allo Stato borghese, ma non un'arma contro la religione. Come ha dichiarato espressamente Jules Ferry, l'insegnante dovrebbe stare attento a non opporsi alle credenze religiose dei genitori degli studenti.

 

 

Partito comunista internazionale (il comunista)

19 ottobre 2020

www.pcint.org

 

Top

Ritorno indice

Ritorno archivi