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Sudafrica: le rivolte dimostrano la necessità di rovesciare il capitalismo e la classe dirigente bianca e nera!

 

 

Il 15 luglio, il bilancio ufficiale, ancora provvisorio, di 6 giorni di rivolte, in quello che è considerato il peggior scoppio di collera dalla fine dell'apartheid in Sudafrica, è stato di oltre 117 morti e più di 2.000 arresti.

Tutto è iniziato dopo che l'ex presidente Jacob Zuma è stato arrestato per corruzione. Quando era ancora solo vicepresidente, aveva ricevuto tangenti per facilitare un affare di armi con la ditta francese Thompson (oggi Thalès); a questa vicenda, che si trascina da anni, si sono aggiunte le accuse di corruzione di Zuma e della sua famiglia da parte di potenti società sudafricane (gruppo Gupta) e altre (MacKinsey, società di "consulenza" americana molto attiva con l’attuale governo francese, l'americana KPMG, la tedesca SAP SE, ecc.). Zuma, succeduto a Nelson Mandela alla guida dell'ANC (al potere dalla fine dell'apartheid) prima di assumere la presidenza, era riuscito per molto tempo a evitare problemi con la giustizia; solo il suo direttore finanziario era stato condannato per il caso Thompson (1 ). Il principale sindacato, COSATU, così come il Partito Comunista (SACP), hanno sempre sostenuto questo "combattente per la libertà" dell'ANC che era stato imprigionato con Mandela e che era di sinistra (!). Nel 2018, però, è stato costretto a dimettersi dalla presidenza in seguito alla rivelazione di nuovi scandali finanziari. Sebbene abbia poi stretto un accordo con le altre fazioni dell'ANC, l'escalation delle rivalità interne a quel partito ha fatto sì che alla magistratura fosse finalmente dato il via libera per arrestarlo.

Fu allora che i suoi sostenitori del gruppo etnico Zulu di cui fa parte iniziarono a manifestare nella provincia di KwaZulu-Natal per protestare contro la sua prigionia.

 

RIVOLTE DELLA POVERTÀ E DELLA FAME

 

Questo è stato l'innesco di una rivolta che si è diffusa principalmente nella provincia di Gauteng dove si trovano le 2 città più grandi del paese, Pretoria e Johannesburg; ma la rivolta non ha nulla a che fare con questioni etniche o rivalità interne nel seno del partito di governo. Nelle "township", questi quartieri popolari poveri delle grandi città, negozi, farmacie, magazzini sono stati saccheggiati, camion che trasportavano cibo attaccati, strade tagliate, edifici ufficiali sono stati dati alle fiamme, mentre le forze di polizia sono state sopraffatte. Il governo ha chiamato migliaia di soldati e riservisti per ristabilire l'ordine (sono stati 25.000 il giovedì 14), sparando anche sulla folla, poiché commercianti e proprietari terrieri bianchi e indiani hanno istituito milizie armate per pattugliare i loro quartieri e difendere le loro proprietà.

Questi disordini sono la conseguenza della drammatica situazione di cui soffre gran parte della popolazione.

Il Sudafrica, il paese più industrializzato dell'Africa la cui economia è in declino da diversi anni, è stato duramente colpito dall'attuale crisi economica e sanitaria. Nel 2020, ha conosciuto la sua recessione più forte e più lunga in 26 anni (calo del PIL dell'8%). La metà delle imprese del paese teme di non sopravvivere alla crisi. Il tasso di disoccupazione, in aumento, è ufficialmente del 42% (oltre il 50% nelle townships) - e oltre il 72% per i giovani (dai 18 ai 32 anni) (2)! Il tasso di povertà, che toccava il 55% della popolazione nella primavera del 2020 - e il tasso di povertà estrema, che indica una difficoltà a procurarsi cibo a sufficienza, il 25% - secondo i dati della Banca Mondiale, sarebbero aumentati di quasi il 10% da allora (3).

L'emergenza sanitaria covid-19 colpisce in tutti i paesi le popolazioni più svantaggiate, quelle che hanno maggiori difficoltà ad accedere all'assistenza sanitaria; questo è particolarmente vero in Sudafrica dove, di fronte a una "variante" particolarmente virulenta, la stragrande maggioranza della popolazione è impotente. A causa dell’incuria delle autorità, la vaccinazione è molto lenta e disponibile solo per coloro che hanno una buona conoscenza dell'inglese e di Internet per registrarsi, cioè di fatto per i bianchi; inoltre, questi ultimi hanno il più delle volte stipulato polizze assicurative private indispensabili per ottenere i farmaci necessari, mentre il 90% delle famiglie nere non può permetterselo. È facile capire perché i rivoltosi hanno saccheggiato le farmacie e hanno persino dato fuoco a un centro di vaccinazione!

Il Sudafrica è in effetti uno dei paesi più diseguali al mondo; lo stipendio medio dei neri è tre volte inferiore a quello dei bianchi, e quello delle donne il 30% inferiore a quello degli uomini, il che riflette le diverse posizioni reciproche: i proletari sono in prevalenza neri (e nere), mentre i bianchi occupano per la maggior parte posti di lavoro qualificati e meglio retribuiti e sono anche meno frequentemente colpiti dalla disoccupazione. D'altra parte, il paese ha molte grandi fortune legate ai grandi gruppi capitalistici presenti e alla nuova borghesia nera (come Cyril Ramaphosa, l'attuale presidente, rivale di Zuma, ex avvocato capo del sindacato dei minatori e delfino di Mandela, che ha fatto fortuna negli affari). Gli oppositori politici del "socialista" Zuma lo criticano per non aver fatto nulla per migliorare le condizioni delle povere masse nere e per aver fatto di tutto per proteggere gli interessi della borghesia bianca; a trent'anni dalla fine dell'apartheid, la situazione dei proletari e delle masse nere non è fondamentalmente cambiata e il dominio economico dei capitalisti bianchi è rimasto intatto.

Ma è proprio questo il motivo per cui la classe dirigente bianca ha accettato alla fine degli anni '90 di cedere le redini del potere politico all'ANC: era il modo migliore per preservare l'ordine capitalista e gli interessi della borghesia sudafricana, compresi i grandi proprietari terrieri, calmando l'agitazione delle masse e disciplinando i proletari attraverso i sindacati legati all'ANC.

Nonostante la sua lotta armata contro il regime dell'apartheid, l'ANC non ha mai avuto altro obiettivo che la riforma del capitalismo sudafricano; e, nonostante la sua propaganda socialisticizzante, il SACP che era la sua forza trainante, come il movimento stalinista nel suo insieme, è sempre stato ostile alla rivoluzione proletaria, anche prima che rinunciasse ufficialmente all'inizio degli anni '90 a ogni prospettiva rivoluzionaria. Per anni la sua prospettiva è stata quella di una "rivoluzione nazionale democratica", cioè nazionalista e interclassista, in opposizione alla vera prospettiva comunista di una rivoluzione potenzialmente internazionale e proletaria, cioè monoclassista. La sua prospettiva interamente borghese non poteva che portare al riallineamento all'ordine costituito, una volta che il regime di apartheid fosse stato abbandonato dalla classe dominante. Il risultato è evidente: lo sviluppo di una borghesia e di una piccola borghesia nere e il consolidamento del capitalismo e del dominio borghese. Oggi il SACP organizza la sorveglianza degli edifici pubblici e chiede la "difesa della nostra democrazia conquistata a fatica" contro i rivoltosi accusati di essere criminali "controrivoluzionari" (4)...

La classe operaia del Sudafrica ha una lunga storia di dure lotte contro capitalisti particolarmente avidi. Ha avuto e vive ogni giorno la collusione dei suoi cosiddetti "amici" - dall'ANC al SACP fino ai grandi sindacati collaborazionisti - con loro. Può vedere che per tre decenni di democrazia hanno beneficiato solo i suoi nemici di classe e i loro scagnozzi.

Ma non è condannata a subire sempre sfruttamento, miseria e fame - e proiettili quando si ribella. Creatrice attraverso il suo lavoro di ogni ricchezza sociale, nasconde dunque in sé la forza di resistere vittoriosamente a tutte le ingiustizie e di attaccare il capitalismo che ne è la causa - purché trovi la via della lotta e dell'organizzazione rivoluzionaria di classe. L'esplosione disordinata di collera degli ultimi giorni ha fatto tremare i borghesi che hanno avuto un assaggio della rabbia delle masse proletarie; queste gliela faranno pagare attraverso la rivoluzione comunista per tutti i crimini del loro sistema.

 

Possa la borghesia tremare a questa idea! I proletari hanno solo le loro catene da perdere, hanno un mondo da guadagnare.

 


 

(1) Ha in particolare affermato che oltre ai pagamenti a Zuma, l'azienda francese ha anche versato denaro al fondo nero dell'ANC, a dimostrazione della diffusa corruzione del partito di Mandela. Sia Chirac che Sarkozy sono intervenuti presso le autorità sudafricane perché non perseguissero più questo campione francese di corruzione.

(2) www.thenationalnews.com, 16/07/21

(3) Secondo le statistiche pubblicate il 7/7/21, il tasso di povertà nel 2015 è stato del 62% tra i minori sotto i 17 anni, raggiungendo l'82% nella provincia rurale del Limpopo e il 76% nel Natal. http://www.statssa.gov.za/?p=13422

(4) https: // www.sacp.org.za/content/sacp-gauteng-calls- its-red-brigade-members-and- people-defend- our-hard-won-democracy (15/7)

 

 

Partito comunista internazionale (il comunista)

17 luglio 2021

www.pcint.org

 

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