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Prises
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Francia
Basta con le manifestazioni-processione!
Solo la lotta di classe proletaria può essere vittoriosa!
L’Intersindacale ha indetto un’ennesima giornata d’azione contro la riforma delle pensioni; secondo il nuovo leader della CGT, S. Binet, “la lotta non è persa” (Le JDD, 4/6). In realtà la lotta è stata persa non appena il suo destino è stato affidato a chi non vuole combattere! L’Intersindacale ha concepito fin dall'inizio la mobilitazione solo come un semplice mezzo di pressione per aprire il dialogo con il governo e sostenere la carnevalata parlamentare; afferma con orgoglio di “aver cercato di mantenere una mobilitazione pacifica, festosa e popolare” (comunicato stampa intersindacale, 2/5/23) e non ha dato alla giornata del 6 altro obiettivo se non quello di "consentire a tutti i salariati di farsi ascoltare dai parlamentari” (!); essa annuncia che andrà “a incontrare i deputati ovunque per invitarli a votare [un] disegno di legge” (comunicato stampa, ibidem) il cui autore ha ammesso che anche se fosse approvato non porterebbe a nulla... Cretinismo parlamentare (come diceva Marx) all'ennesima potenza!
Binet si lamenta: se questo disegno di legge viene aggirato “i cittadini possono chiedersi: i nostri deputati sarebbero quindi inutili?” (Il JDD, ibidem). Infatti i deputati, il parlamento e tutto il sistema democratico non servono a niente per i proletari e le loro rivendicazioni; per contro, servono a distoglierli dall'unico modo per ottenere soddisfazione: la lotta aperta, attraverso gli scioperi che attaccano i profitti capitalisti e il buon funzionamento dello Stato. Una vera lotta non è una fiera gioiosa e festosa! Contribuendo a diffondere nel modo più assurdo la convinzione della virtù dell’azione parlamentare, gridando alla “crisi democratica” (dopo il 29.3); nascondendo dunque che la democrazia borghese ha una funzione essenzialmente antiproletaria l’Intersindacale dimostra una volta di più la sua opposizione a una reale difesa degli interessi proletari.
La democrazia si basa sulla menzogna che tutti i cittadini sono uguali e che tutti possono ugualmente esprimere e realizzare le proprie aspirazioni attraverso le istituzioni democratiche. Ma la realtà è ben diversa: ci sono potenti capitalisti che plasmano l’opinione pubblica e una massa impotente; i cittadini sono divisi in classi sociali con interessi contrapposti e la classe capitalista che possiede tutta la ricchezza ha plasmato le istituzioni, dal parlamento allo Stato, per difendere i propri interessi e il proprio dominio sulla società. In questo quadro, l’istituzione borghese decisiva, quella che concentra tutta la forza della classe dominante, è quella dello Stato, avendo il parlamento solo un ruolo accessorio: il circo parlamentare serve soprattutto ad ingannare la popolazione.
LA LOTTA DI CLASSE PROLETARIA È LA CHIAVE DELLA VITTORIA
Il ricorso alle istituzioni borghesi è dunque una pericolosa impasse per i proletari, un vero e proprio specchietto per lle allodole. L'unico modo per resistere agli attacchi borghesi, per strappare risultati è la lotta aperta e determinata, come hanno appena dimostrato i lavoratori di Vert Baudet (Nord) dopo più di 2 mesi di sciopero e resistendo alle intimidazioni e agli attacchi della polizia. Non è questa la strada indicata dall’Intersindacale: irriducibilmente avvinghiati alla collaborazione di classe e al dialogo sociale, i vertici sindacali si sono precipitati a incontrare il presidente del Consiglio e si preparano, non alla lotta, ma a “proposte comuni” da negoziare affinché “si tenga conto delle preoccupazioni dei salariati”.
Se i proletari non vogliono che le loro preoccupazioni siano gentilmente prese in considerazione, ma che le loro rivendicazioni fondamentali, su pensioni e salari, siano ottenute, possono farlo solo attraverso una vera lotta, non attraverso istituzioni democratiche o ripetute manifestazioni-processione. E questa lotta deve essere condotta su basi di classe indipendentemente dai partigiani dell’interclassismo, con metodi e mezzi classisti unendo tutti i proletari, giovani e vecchi, francesi e immigrati, uomini e donne, attivi e pensionati, occupati e disoccupati, contro i padroni e lo Stato borghese. Questa è la chiave per la vittoria nelle prossime lotte che ci attendono con le “riforme” e le leggi antioperaie promesse dal governo, mentre l'inflazione che continua a erodere il tenore di vita impone la lotta per i salari.
Per la lotta di classe contro tutti gli attacchi borghesi!
Per la ripresa della lotta rivoluzionaria contro il capitalismo in unione con i proletari di tutti i paesi!
5 giugno 2023
Partito Comunista Internazionale
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