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Prises de position - Prese di posizione - Toma de posición - Statements                


 

Francia. Di fronte al sabotaggio delle direzioni sindacali, condurre la lotta su basi di classe!

 

 

La giornata d’azione del 17 dicembre è stata un successo indiscutibile. Mentre lo sciopero nei trasporti (SNCF, RATP...) continuava, è stata caratterizzata per la rinnovata mobilitazione nelle strade (col doppio dei partecipanti del 10 dicembre) e per gli scioperi, soprattutto nelle scuole. In questa giornata il movimento di sciopero ha toccato anche le raffinerie e altri settori, mentre i siderurgici di ArcelorMittal era non sciopero dal 5 dicembre. Numerosi picchetti di sciopero sono stati organizzati nei depositi dei bus della regione parigina, malgrado i molteplici interventi della polizia per scioglierli. Oltre alle raffinerie, lo sciopero ha raggiunto anche numerosi porti, bloccandoli.

Il governo, con l’affare Delevoye, era in difficoltà: dopo le rivelazioni sull’occultamento di parte dei redditi, il ministro incaricato di far ingoiare ai proletari il peggioramento delle loro future pensioni, è stato costretto a dimettersi; la CFDT e altri sindacati ultracollaborazionisti che hanno continuato a sostenere il progetto governativo, sono stati costretti così ad opporsi, ovviamente per non farsi sconfessare dalla loro base.

 il momento di generalizzare e accventuare la mobilitazione e il movimento di sciopero, come gli stessi sindacati avevano strombazzato (si deva “indurire” il movimento, dicevano!). Risultato: l’Intersindacale riunita la sera stessa dicise di... non decidere nulla: “questa sera non è ancora il momento maturo per fissare una nuova data di mobilitazione nazionale”, secondo la FSU. I lavoratori furono invitati di ripiegare su iniziative locali – che, inevitabilmente, sono state poco seguite; nel momento in cui i proletari hanno urgenza di centralizzare e unificare la loro lotta, l’Intersindacale tendeva a sbricciolarla in attesa... di che cosa? I ferrovieri in sciopero da più di 10 giorni non posso certo attendere in eterno il giudizio delle direzioni sindacali su quando la situazione sarà matura!

In realtà si tratta di sabotaggio puro e semplice! Le direzioni sindacali sono troppo abituate alla commedia dei negoziati col governo, per pensare ad organizzare una vera lotta. “Senza risposta dal governo nelle prossime ore”, i sindacati CGT, FO, FSU, Solidaires “decideranno le necessarie mosse dopo il mese di dicembre”! (dal comunicato dell’Intersindacale). E’ difficile farsi beffe più apertamente dei lavoratori in sciopero ai quali si è comunicato: attendete ancora il mese prossimo (9 gennaio). Degli scioperanti hanno immediatamente risposto: se le direzioni sindacali se ne vanno in vacanza, noi continuiamo la lotta!

Tutti questa apparati sindacali cono de difensori dell’ordine stabilito: soprattutto non vogliono la generalizzazione del movimento che rischierebbe di diventare dannoso per il buon funzionamento del capitalismo, minaccerebbe la pace sociale e la collaborazione con i nemici di classe dei proletari – che i sindacati collaborazionisti considerano come dei “partner”. L’Intersindacale punta sull’esaurimento degli scioperanti mentre le direzioni dell’UNSA-Ferroviaria e della CFDT, su richiesta del governo, chiamano apertamente ad una “tregua di Natale” per spezzare il movimento.

Niente illusioni! Questi professionisti del “dialogo sociale” con i padroni e lo Stato borgehse, non saranno mai veri difensori degli interessi di classe proletari.

Contro questo sabotaggio, aperto o meno, da parte degli apparati sindacali completamente integrati nelle rete borghese di conservazione dell’ordine sociale, la salvezza risiede unicamente nell’organizzazione della lotta su basi di classe.. In diversi luoghi si sono già costituiti dei comitati di sciopero per dirigere la lotta, si sono tenute delle assemblee generali “interprofessionali” per estendere e unificare il movimento al di sopra delle differenze di settore e di categoria, sono stati attuati dei picchetti di sciopero; inoltre, sono stati lanciati degli appelli a giornate di mobilitazione nazionale per aggirare il blocco degli apparati sindacali. Queste iniziative sono ancora limitate, ma indicano la via da seguire d aparte dei lavoratori nella lotta in corso e nelle lotte a venire contro ogni attacco borghese.

 

- Organizzazione e lotta su basi di classe indipendentente e contro ogni influenza borghese e collaborazionista! 

- Ritiro della riforma delle pensioni e di tutte le misure governative antioperaie!

- Salario integrale ai disoccuipati e ai pensionati!

- Rivalutazione immediata dei salari e di tutti i minimi sociali!

- Regolarizzazione dei lavoratori senza documenti e dei migranti!

- Solidarietà con le vittime della repressione poliziesca!

- Nessuna tregua nella lotta di classe anticapitalista!

 

 

Partito comunista internazionale (il comunista)

21 dicembre 2019

www.pcint.org

 

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