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Contro le minacce di guerra tra Venezuela e Colombia, solidarietà e lotta di classe internazionale dei proletari!

 

 

Il 21 marzo nel Venezuela sudoccidentale, nella regione di Apure, scontri armati hanno causato la morte di 2 soldati venezuelani e diversi feriti, provocando inoltre la fuga di migliaia di contadini e proletari che lavorano e vivono nella regione verso il paese vicino, la Colombia. Gli scontri sono scoppiati apparentemente tra l’esercito venezuelano e gruppi dissidenti delle Farc-Eln e quindi non aderenti al trattato di pace firmato a Cuba da queste ultime con il governo colombiano (1). Altre fonti parlano di gruppi di narcotrafficanti legati ai cartelli messicani o di un misto dei due.

Questo esercito dissidente avrebbe seminato un numero imprecisato di mine anticarro che hanno già messo fuori combattimento un veicolo blindato venezuelano di origine russa. Tuttavia, è un po’ strano che un piccolo gruppo di guerriglieri abbia a disposizione tali dispositivi...

Nel frattempo, il governo colombiano ha inviato 2000 soldati nella stessa area (2). Un dissidente chavista ha sottolineato che «il capitano Diosdado [Cabello, secondo nella gerarchia del potere venezuelano, NdR], irresponsabilmente, chiama ai posti di combattimento, il presidente soffia sul fuoco, l’oligarchia colombiana mobilita le sue truppe» (3).

Oggi un conflitto di alto livello sembra impossibile, ma, data la posizione americana nei confronti del Venezuela, gli incidenti in corso potrebbero essere il pretesto per l’inizio di un’escalation e un livello più alto di belligeranza fino a quando una guerra diventi inevitabile Se questo è poco probabile al momento, questi scontri vengono utilizzati da entrambi i lati del confine per riaccendere il nazionalismo al fine di realizzare l’unità nazionale. Entrambi i governi - pressati duramente! – devono affrontare gravi difficoltà economiche e sociali; una mobilitazione bellica, anche se solo a livello di propaganda, è un mezzo formidabile per soffocare i movimenti di protesta delle masse e per unire tutte le classi in difesa del capitalismo nazionale. La tensione sociale è particolarmente evidente in Colombia, che nell’ultimo anno ha visto la rinascita di un movimento sociale imbavagliato da decenni e mascherato dallo scontro tra la guerriglia e la contro-guerriglia delle forze militari statali.

 

Quali sono le forze militari presenti?

  

Engels ha spiegato («L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato») che lo Stato borghese si riassume in ultima analisi in una «banda di uomini armati»: l’esercito è il pilastro ultimo, dopo la polizia, della difesa del capitalismo nazionale, sia contro altri Stati, sia contro il «nemico interno», il proletariato. Questo è vero ovunque, anche negli Stati più potenti, più avanzati e più «democratici». Ma negli Stati a capitalismo più debole e meno sviluppato l’esercito è spesso costretto a svolgere un ruolo ancora più importante; investe in campo economico per compensare la debolezza o l’assenza di capitalisti in certi settori: è il caso dell’Egitto, dell’Algeria o della Birmania, per citare solo alcuni esempi. Lo si vede anche nel Venezuela chavista.

L’esercito venezuelano è inferiore al colombiano per numero di soldati ed esperienza sul campo: quest’ultimo può contare infatti su 50 anni di esperienza sia all’interno del proprio paese, contro i guerriglieri del FLN e delle FARCS colombiane, sia all’estero, avendo partecipato alla guerra di Corea e a quella del Golfo tra gli altri fatti di gloria...

Per contro, l’esercito venezuelano, il cui governo è apertamente sostenuto da Iran, Russia e Cina, è molto meglio equipaggiato, ma senza alcuna esperienza notevole se non contro i guerriglieri guevaristi degli anni '60 e '70 all’interno del paese e un impegno molto limitato in Vietnam, che ha provocato la morte di un solo soldato. Il colmo è che ha più generali della NATO: 200! Ma la maggior parte di loro sono impegnati in imprese pubbliche... (4).

A parte la contabilità delle forze sulla carta, il fatto più importante è che si basano in parte su un sistema di coscrizione, cioè sul servizio militare obbligatorio. Sebbene la disciplina militare cerchi di renderli docili carnefici, i coscritti non sono estranei alle tensioni sociali esistenti nel paese, che possono quindi contaminare l’esercito al punto da renderne difficile l’utilizzo in determinate circostanze (Lenin ha spiegato che per vincere, una rivoluzione deve prima essere vittoriosa nell’esercito). I poteri borghesi cercano di evitare questo pericolo aumentando il ruolo dei soldati professionisti. In Colombia, l’obbligo teorico del servizio militare ha infatti lasciato il posto al volontariato, e i soldati vengono reclutati per lo più fra la piccola borghesia e le classi medie; ma queste sono ormai rovinate dalla crisi...

I proletari devono denunciare la propaganda di guerra e le manovre militari in atto di cui sono in realtà le vittime designate e opporre la solidarietà internazionale di classe contro la difesa della «patria» che altro non è che difesa del sistema capitalista della fame, della miseria e dello sfruttamento.

 

Non un soldato in difesa di una frontiera che non esiste, non una sola goccia di sangue proletario!

Contro le guerre nazional-imperialiste, per la guerra di classe rivoluzionaria internazionale!

Il principale nemico del proletariato è nel suo stesso paese!

 


 

(1) Diverse piccole fazioni delle FARCS hanno rifiutato di firmare questi accordi. https: // www.france24. com / es / am% C3% A9rica-latina / 20210326-desplazados- enfrentamientos- ejercito-venezuela- disidencias-farc

(2) Secondo la rivista digitale colombiana «Semana», accessibile solo agli abbonati, il presidente Duque avrebbe inviato 2000 soldati nel comune di Arauquita, dipartimeno di Arauca (Cfr.: Https: // www.youtube. Com / watch? V = 4_zwjmChO1U & ab_channel = SANTIAGOGUTIERREZVILLEGAS)

(3) «Qualche giorno fa, era a un livello in cui qualsiasi notizia falsa avrebbe accelerato l’azione, e ora i rari eventi al confine hanno dato agli insensati guerrafondai da una parte e dall’altra un pretesto per soddisfare le loro contorte aspettative». https://www.aporrea.org/actualidad/a300998.html

(4) «L’esercito colombiano, per dare una cifra, è il secondo in Sud America, dopo il Brasile. L’esercito della Colombia ha 445.000 uomini, più 185.000 riservisti, per un totale di 630.000 uomini. Quello del Venezuela ha 115.000 membri, 438.000 riservisti, per un totale di 553.000 uomini. Queste cifre (...) includono le milizie e la Guardia nazionale. Quindi, questo numero è un po’ gonfiato nel caso venezuelano» (cfr https://noticias.caracoltv.com/politica/ejercito-venezolano-vs-ejercito-colombiano-cual-es-realmente-mas-poderoso)

 

 

Partito comunista internazionale (il comunista)

29 marzo 2021

www.pcint.org

 

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