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Prises de position - Prese di posizione - Toma de posición - Statements                


 

Contro l'ordine borghese e le sue guerre, per la lotta di classe del proletariato e la rivoluzione comunista!

 

 

 CIRCO ELETTORALE

 

L'ennesima rappresentazione del circo elettorale ha avuto gli stessi risultati delle precedenti: pieno successo per il sistema politico democratico che ancora funziona con grande soddisfazione della borghesia, e totale sconfitta per i proletari che vi hanno partecipato. Lo scopo preciso di questo sistema è impedire il più possibile la lotta di classe contro i capitalisti e il loro Stato, deviando i proletari verso il terreno artificiale delle ripetute competizioni elettorali. Ma la vittoria elettorale del tale o tal altro candidato, l’ascesa al potere del tale o tal altro partito non possono cambiare nulla di fondamentale nel funzionamento del capitalismo e nel dominio dei grandi gruppi borghesi: i proletari restano schiavi salariati, costretti a vivere vendendo la loro forza lavoro ai padroni; lo Stato, per quanto democratico affermi di essere, resta al servizio esclusivo del capitalismo, che ne determina gli orientamenti e quello dei politici eletti alla sua testa. Questi ultimi non hanno altra possibilità che obbedire agli interessi capitalistici fondamentali, abbandonando tutto ciò che nel loro programma potrebbe ostacolarli: i successivi governi di sinistra lo hanno ampiamente dimostrato…

Abbiamo visto ancora una volta la RN interpretare il ruolo, ormai consolidato da decenni, di uno spaventapasseri usato per spingere tanti elettori a sostenere il candidato borghese che da 5 anni moltiplica gli attacchi antioperai e che promette agli altri, perché li «proteggerebbe» da attacchi ancora più brutali! Non è sostenendo il proprio avversario di classe che ci si può difendere da essa, ma solo con la vera lotta, classe contro classe!

Una particolarità delle ultime elezioni, oltre alla quasi scomparsa dei tradizionali partiti di sinistra, troppo stremati dal loro appoggio all’ordine borghese, è il buon punteggio di «France Insoumise». Questo partito improvvisamente vuole essere il pilastro di una «ricomposizione» a sinistra proponendo un accordo elettorale a PC, NPA e Verdi. È un tentativo di ricostituire una «unione della sinistra» riformista che, come la precedente, non può che ingannare i proletari. Gli strateghi della Macronie avrebbero preferito, a quanto pare, un secondo round con Mélenchon, «per evacuare la questione sociale»: i borghesi conoscono l’utilità di una forza politica riformista sufficientemente potente o credibile per controllare la classe operaia; non per niente il demagogo Mélenchon si pone l’obiettivo di diventare primo ministro di Macron: in passato si è parlato di «terzo tour sociale» per parlare di scioperi e lotte dopo le elezioni; Mélenchon, dal canto suo, inventa al suo posto un terzo tour elettorale, rafforzando la diffusione dell’oppio democratico...

 

GUERRA IN UCRAINA: IL CAPITALISMO MONDIALE È RESPONSABILE DELLA PRESSIONE GUERRESCA

 

All’invasione dell’Ucraina da parte della Russia per ragioni strategiche ma anche per mettere le mani sulle ricchezze minerarie del Donbass (ferro, titanio, terre rare ecc.), ha risposto una «guerra economica» dei paesi occidentali contro Mosca e un’ incessante fornitura di armi di ogni tipo a Kiev; allo stesso tempo, la maggior parte dei paesi europei ha annunciato un forte aumento dei propri budget militari. I paesi europei affermano di essere «democrazie» innocenti di fronte alla brutalità di un «autocrate», ma hanno tutti partecipato ai massacri di guerra come in Afghanistan o in Iraq (e in Jugoslavia). Quanto alla Francia, non ha praticamente mai smesso di fare la guerra in Africa. In realtà, è il capitalismo mondiale ad essere responsabile della pressione guerresca. Oltre alle vittime dirette della guerra in Ucraina, che senza dubbio sono decine di migliaia, e ai milioni di profughi, sono i proletari a subire le ricadute della crisi, il cui aumento dell’inflazione è solo un assaggio: le guerre esterne sfociano sempre in guerre sociali interne!

 

IL DIVERSIVO ELETTORALE E I LIMITI DELL’ASTENSIONE

 

Di fronte allo sfruttamento e alla repressione capitalista, di fronte all’annunciato aumento degli attacchi borghesi, di fronte alla crisi, il circo elettorale è un grande diversivo. I proletari, sempre più numerosi nella scelta dell’astensione, l’hanno capito senza dubbio; ma l’astensione non basta. L’essenziale è un ritorno alla lotta aperta contro i padroni e lo Stato borghese, un ritorno alla lotta di classe anticapitalista.

Ciò richiede una rottura con il circo elettorale e tutte le sue comparse di sinistra o di «estrema sinistra», con la collaborazione di classe e le organizzazioni che la praticano, riprendendo i metodi e i mezzi della lotta di classe e con un’organizzazione di classe indipendente a livello di lotta immediata così come a quello della lotta politica. Questo è l’unico modo non illusorio per combattere e sconfiggere finalmente il capitalismo!  

 

Per il ritorno alla lotta di classe del proletariato!

Per l'unione dei proletari aldisopra di tutti i confini e di tutti i fronti di guerra!

Per la ricostituzione del Partito di classe internazionale!

Per la rivoluzione comunista mondiale!

 

 

Partito comunista internazionale (il comunista)

24 aprile 2022

www.pcint.org

 

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