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Gran Bretagna

Nonostante tutte le difficoltà e gli ostacoli - la brutalità dei conservatori, l'ostilità dei laburisti, il tradimento dei sindacati - i proletari si stanno mobilitando per difendere i loro interessi

 

 

LA CULLA DEL CAPITALISMO DURAMENTE COLPITA DALLA CRISI MONDIALE

 

Lo stato di tensione in cui da alcuni anni è entrato il capitalismo mondiale si spiega con la sua stessa natura. Questa economia dell'anarchia, della concorrenza e dello scontro permanente, giunta a un certo grado di evoluzione di tutte le sue contraddizioni e antagonismi, si sta pericolosamente incrinando e sta per scoppiare sotto tutte queste pressioni. La crisi causata dal Covid e la guerra imperialista in Ucraina si sono combinate per far sprofondare il capitalismo, già sofferente, in una crisi del livello di quella del 1975, che ha come sfondo non la fine degli anni di espansione definiti dagli economisti borghesi "trent'anni gloriosi", ma l'inizio di un periodo molto più cupo in cui la guerra armata e imperialista succede alla precedente guerra economica esacerbata, differenza, questa, che non è di poco conto.

La Gran Bretagna, con il suo capitalismo liberale "duro e puro" di tradizione secolare, stava già soffrendo per la Brexit, che le avrebbe fatto perdere dal 3 al 4% del PIL annuale (1), ha subìto in pieno, più di altri, gli effetti della crisi, che ha comportato un aumento di tutti i prezzi degno delle più gravi crisi capitalistiche della storia.

Già il 1° aprile 2022, il "venerdì nero", le bollette del gas sono aumentate per i proletari in media di 708 sterline (circa 800 euro) all'anno, corrispondenti a un incremento del 50%. Alla stessa data trimestrale, le tasse sulla casa sono aumentate del 3,5% e gli oneri sociali sui salari dell'1,5%. Anche gli operatori telefonici hanno annunciato aumenti del 10% delle tariffe. A questo si sono aggiunti i primi grandi rincari dei prodotti alimentari, di quelli per l'igiene, dell’elettricità e del carburante.

Ma questo non è che l'inizio. L'aumento dei prezzi del gas salirà al 78% in ottobre e si triplicherà entro la fine dell'anno (2). Secondo la stessa fonte il prezzo verrà addirittura quadruplicato nella primavera del 2023. Per dare un'idea dell'aumento dei prodotti alimentari, segnaliamo quello del latte (26%), del burro (21%), della farina (19%) e della pasta (16%). È impossibile per il proletario scendere nella scelta dei prodotti per compensare questi aumenti, perché è già arrivato al fondo.

A marzo, gli specialisti di cortine fumogene in campo economico parlavano per quest'anno di un aumento del costo della vita di almeno il 7%. Oggi devono ammettere che sarebbe più verosimile almeno il 13%. Ma una banca statunitense, la Citi, ha previsto per l'inizio del 2023 un aumento del 18%. Spiega che, per far fronte all'inflazione, la Banca d'Inghilterra potrebbe aumentare il tasso d'interesse al 6 o al 7%, mentre oggi, dopo averlo già aumentato, è all'1,75%. Questo strangolerebbe completamente il mercato finanziario e manderebbe a casa tutti gli investitori. Bisogna risalire agli anni della crisi petrolifera per trovare un'inflazione di questa portata. Nel Regno Unito, nel 1975, l’inflazione era salita al 25% (3), per poi scendere al 16,9% l'anno successivo. Ma il periodo di alta inflazione è durato fino ai primi anni Ottanta.

Per milioni di proletari oggi non c’è che una sola alternativa: mangiare o scaldarsi. La povertà è aumentata drasticamente. Secondo diverse fonti, vive al di sotto della soglia di povertà il 17,1% della popolazione, ovvero 10,5 milioni di persone - 1 lavoratore su 8. L'UNICEF ritiene che il 20% di questa popolazione sia in condizioni di insicurezza alimentare. In particolare, 4 milioni di bambini sono al di sotto della soglia di povertà e di questi il 30% soffre di insicurezza alimentare. Sotto l'impatto di una vita sempre più costosa, la situazione non fa che peggiorare.

 

LA MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI, ORGANIZZATA DAI SINDACATI, È INGABBIATA DAGLI SCIOPERI "SINCRONIZZATI"

 

Per contrastare questi violenti attacchi del capitale contro ciò che è essenziale per la loro sopravvivenza, i proletari della Gran Bretagna si sono mobilitati fin dall'inizio dell'anno, ma i movimenti di sciopero hanno iniziato a diffondersi soprattutto a partire da luglio. L'asse rivendicativo delle lotte non si discute: è la questione degli aumenti salariali per far fronte all'inflazione. In una situazione ideale, se ci fosse stata una preesistente esperienza di lotta di classe, questa sarebbe stata una base rivendicativa formidabile per unificare e fondere tutti gli scioperi in un solo blocco operaio. Ma non è stato affatto così.

In agosto sono iniziati gli scioperi nei trasporti. Tra i ferrovieri, dopo il fallimento delle trattative, c’erano già state delle agitazioni il 21, il 23 e il 25 giugno e il 27 luglio. I sindacati RMT e TSSA (4) hanno organizzato le agitazioni secondo la tattica degli "scioperi coordinati" o "scioperi sincronizzati". Adottando questo metodo per spezzare la forza e l'impatto delle lotte, i trasporti pubblici hanno scioperato il 18 e il 20 agosto. Nello sciopero sono coinvolti 50.000 lavoratori. Ma i macchinisti del sindacato ASLEF (5) non son stati associati allo sciopero di RMT e TSSA. Hanno scioperato il 30 luglio e il 13 agosto, interessando 9 compagnie ferroviarie su 13. Il 19 agosto, hanno scioperato la metropolitana di Londra e i conducenti di autobus.   

Il 3 agosto è scoppiato uno sciopero spontaneo (che la borghesia britannica ha definito "sciopero selvaggio") alla Amazon di Tilburry. La direzione proponeva un aumento di salario del 3% mentre a giugno l'inflazione era già del 9,4%. Il salario offerto da Amazon era di 11,45 sterline all'ora, mentre i lavoratori ne chiedevano 15. Interruzioni del lavoro si sono verificate anche alla Amazon di Coventry e Bristol.

Il 21 agosto è iniziato uno sciopero "sincronizzato" di 8 giorni dei portuali di Felixstone (1900 scioperanti su 2500 dipendenti). Anche in questo caso le rivendicazioni riguardavano aumenti di salario. Pure a Liverpool i portuali hanno votato per lo sciopero, ma le date "sincronizzate" non sono ancora note al momento in cui scriviamo (6).

Anche i lavoratori della BT (British Telecom) hanno scioperato, sempre nella forma a scaglioni imposta dai vertici sindacali, in questo caso la CWU (7). Lo sciopero sarà scaglionato nel corso dell'estate: il 29 luglio, il 1° agosto e altre giornate di sciopero sono previste per il 30 e il 31 agosto. Sono interessati dallo sciopero 40.000 lavoratori.

Il 97% dei 100.000 lavoratori della Royal Mail ha votato a favore dello sciopero. Anche il loro sciopero sarà suddiviso in tre giorni, il 26, il 27 e il 30 agosto. Anche questa è opera della CWU.

Ci sono altri settori che stanno scioperando: nelle raffinerie e nelle centrali elettriche, ma, sembra, in modo più spontaneo.

Infine, sarà la volta dei settori dei servizi pubblici che incominciano a mobilitarsi: insegnanti, vigili del fuoco, operatori sanitari, addetti alla nettezza urbana, lavoratori aeroportuali e anche lavoratori del settore industriale. Ma il peso dei sindacati ufficiali è tale che i loro scioperi non sfuggiranno alla loro organizzazione "sincronizzata" e bloccata.

 

IL RUOLO SERVILE DEI SINDACATI

 

Ciò che colpisce di tutti questi scioperi è la loro totale dispersione organizzativa e temporale, la loro compartimentazione stagna uno rispetto all'altro, mentre in teoria i potenti sindacati britannici avrebbero la capacità di mobilitare tutti in un unico movimento. Ma questo significherebbe chiedere loro di essere ciò che non sono assolutamente, e sarebbe un errore madornale anche solo pensarlo. Ciò nonostante – ma questa è un’altra questione – una parte della cosiddetta estrema sinistra sta corteggiando alcuni sindacati come l'RMT.

In realtà, i sindacati svolgono con cura ed efficacia il loro ruolo di garanti della pace sociale e dell'ordine pubblico in un momento storico in cui tutto potrebbe andare storto a livello sociale e la borghesia potrebbe trovarsi di fronte a un avversario di classe libero, indipendente dai vincoli burocratici dei sindacati, che non si lascia abbindolare e in grado di usare le proprie armi di classe. La loro strategia consiste nel frammentare gli scioperi controllando la loro organizzazione e i loro obiettivi, minando qualsiasi volontà dei proletari di lottare direttamente contro i padroni, e  di danneggiare quindi il meno possibile gli interessi dell'economia nazionale, le autorità politiche del paese e le classi dominanti comodamente adagiate sulle loro fortune personali. Questa strategia di frammentazione e divisione è abilmente combinata con vincoli e limitazioni legali che ostacolano l'organizzazione degli scioperi. La politica sindacale di controllo sociale è ampiamente facilitata dall'arsenale legale dello Stato, che impone un’infernale corsa piena di ostacoli procedurali per convalidare uno sciopero e che, nonostante alcune grida di sdegno di qualche burocrate sindacale, riceve in realtà il pieno consenso dei loro apparati. La codificazione legale degli scioperi fornisce il quadro, gli strumenti e la giustificazione politica alle direzioni sindacali per i loro metodi antioperai e rafforza il loro apparato burocratico.

Queste procedure hanno una storia che risale ai grandi scioperi dei minatori del 1984-1985, schiacciati dalla brutale repressione statale guidata all’epoca dalla spietata Margaret Thatcher. Dopo aver stroncato gli scioperi, il governo inglese impose tutta una serie di leggi e intralci legali per impedire ai proletari di organizzare futuri scioperi nelle aziende, sia private che pubbliche. Tutte queste restrizioni hanno avuto l'effetto di rafforzare il potere di controllo dei sindacati sulla classe operaia. Da quel momento i proletari non possono più sfuggire tanto facilmente alla morsa dei sindacati sulla direzione delle loro lotte o sull'organizzazione classista della solidarietà. L'apparato sindacale e i suoi specialisti legali sembrano essere il mezzo ineludibile nel superare le insidie procedurali per rendere legale uno sciopero. E se un segretario sindacale si trovasse a disagio con queste leggi, sa che, se non le seguirà alla lettera, la spada delle sanzioni legali cadrà sulla sua testa, e quindi si metterà in riga e alla fine si abituerà...

In cosa consiste questo arsenale giuridico?

- Per indire legalmente uno sciopero in un'azienda, i proletari devono organizzare una votazione di tutti gli iscritti al sindacato e ottenere almeno il 40% dei voti a favore. Questa procedura è ovviamente un freno alla spontaneità e all'indipendenza dell'organizzazione delle lotte e porta a divorare inutilmente energie e tempo, e addirittura settimane se si tratta di grandi aziende. Tutto tempo guadagnato dai padroni per organizzare la loro risposta, in particolare dividendo e demoralizzando i lavoratori, insinuando dubbi nelle loro file allo scopo di minarne la determinazione.

- Ottenere la maggioranza dei membri a favore dello sciopero è una condizione necessaria, ma non sufficiente. È necessario raggiungere anche un quorum minimo di votanti. È richiesta la partecipazione al voto almeno del 50%.

- Gli scioperi di solidarietà da parte di una categoria di proletari diversa da quella degli scioperanti o da parte di altre aziende dello stesso settore sono semplicemente vietati.

- La legge autorizza l'intervento dei crumiri [lavoratori temporanei o soggetti allo squallido "contratto zero" (8)] per sostituire gli scioperanti e ovviamente vieta ai picchetti, pena sanzioni, di opporsi al loro ingresso in azienda (in pratica, la polizia è sempre presente per garantire questo accesso ed evitare qualsiasi contatto dei crumiri con gli scioperanti che potrebbero convincerli a tornare indietro).

Tutte queste leggi antioperaie portano ovviamente anche la firma del Partito Laburista. Era fin troppo contento della protezione che queste leggi gli garantivano ai tempi in cui era alla guida dello Stato.

Nel movimento di sciopero di quest'anno, i sindacati hanno quindi un totale controllo sulla decisione di indire, dirigere e guidare gli scioperi. Li organizzano come se affettassero un salame per poi spargerne le fette sul tavolo. Questo metodo di dispersione con il pretesto della "sincronizzazione" e del "coordinamento" impedisce ai proletari qualsiasi continuità nell'azione e blocca qualsiasi convergenza e unità delle loro lotte tra di loro.

La borghesia, e i padroni in particolare, non possono non pensare che i brutali attacchi alle condizioni di vita della classe operaia non la faranno reagire. Sono pronti a combattere e la loro prima misura in questa guerra tra classi è quella di indebolire i proletari confinando le loro lotte nelle strategie sindacali di divisione, limitazione e frazionamento della durata degli scioperi e, naturalmente, di rispetto delle leggi e dei regolamenti che limitano, sotto pena di sanzioni giudiziarie, tutti i possibili allargamenti ed estensioni. I padroni e i sindacati sono quindi intimamente alleati allo scopo di spezzare qualsiasi movimento classista dei proletari.

L'RMT si congratula addirittura per aver organizzato in modo brillante ed efficiente i cosiddetti scioperi "sincronizzati" (9). Ma di quale sincronizzazione stiamo parlando? Il termine "sincronizzati" nasconde abilmente ciò che in realtà è solo dispersione e isolamento. Non si "sincronizzano" per fare delle lotte tra diverse categorie di lavoratori un blocco compatto, che agisce contemporaneamente nello stesso momento, ma per impedire ai lavoratori di unirsi in un fronte unito e solidale.

L’RMT (e i suoi sindacati fratelli non sono da meno) ha anche un obiettivo politico borghese: contribuire a ostacolare il governo conservatore nelle sue prerogative non appena si conoscerà il nuovo primo ministro. Mick Lynch, il segretario generale, ha dichiarato: "Se riusciamo a far sì che le compagnie negozino liberamente senza essere vincolate dal governo, possiamo negoziare un accordo [necessariamente al ribasso, NdR] in questa controversia e riportare le ferrovie a pieno regime. (10) L'RMT, che sta facendo di tutto per non unificare gli scioperi, sta addirittura facendo appello, attraverso Lynch, a uno sciopero generale (sic!) se Liz Truss – conservatrice in lizza per la sostituzione di Boris Johnson e che ha già promesso lacrime, sangue e sudore ai proletari – sarà eletta all'inizio di settembre come capo del governo. Si tratta di spacconate che non spaventano nessuno e sono per lo più ridicole, ma rivelano che i sindacati vogliono anche porre le proprie condizioni riguardo al loro impegno a garantire la pace sociale mantenendo la lotta dei lavoratori entro i limiti consentiti dal capitalismo e dai suoi agenti di ogni sorta. "Non rendeteci le cose difficili!", sembrano dire ai radicali del partito conservatore.

La situazione di generale e profondo degrado delle condizioni di vita della classe operaia ha oggi una causa comune a tutti i lavoratori e in tutti i paesi, indipendentemente dalla loro nazionalità, sesso, età, colore, occupazione ecc.: l’inflazione. La storia offre alla classe operaia una straordinaria opportunità di unificare le proprie rivendicazioni su un'unica base rivendicativa, quella della lotta salariale e del potere d'acquisto. Raramente il contesto è stato così favorevole per orientare e organizzare la lotta immediata in un unico fronte contro il suo unico nemico, il capitalismo. La borghesia, l'opportunismo e il riformismo politico, i sindacati collaborazionisti di classe lo sanno bene e agiscono tutti, ognuno sul proprio terreno e con le proprie responsabilità, mantenendo qualche parvenza di disaccordo, per evitare l’incubo del rischio di una lotta di classe che potrebbe rinascere.

 

IL PARTITO LABURISTA CONTRO GLI SCIOPERI

 

Che i laburisti, di fronte alle evidenti crepe del Partito conservatore, si stiano preparando a governare nuovamente un giorno il Paese, non è più uno scoop. Stanno già annunciando il loro orientamento alla classe operaia: il loro "riformismo" sarà muscolare e intollerante a qualsiasi velleità di lotta da parte dei proletari.

Keir Starmer, il nuovo leader del partito dal marzo 2022 dopo Jeremy Corbyn, è molto chiaro su questo tema. Appena diventato leader laburista, vietò ai membri responsabili del suo partito, deputati o ministri ombra (11), di mostrarsi ai picchetti di sciopero e dichiarò che avrebbe sanzionato qualsiasi indisciplina in questo campo, cosa che d’altronde fece. Starmer, che intende dimostrare la sua "responsabilità" nei confronti dell'ordine sociale e dell'economia nazionale, è chiaramente contrario allo sciopero e lo fa sapere contemporaneamente alla borghesia, all’interno del suo partito e ai proletari. Ora sappiamo come intende mettere in pratica i suoi desideri di nuovo leader laburista: "È un onore", ha dichiarato al momento della nomina, "e un privilegio essere eletto leader del Partito laburista. Guiderò questo grande partito verso una nuova era, con fiducia e speranza, in modo che quando sarà il momento potremo servire il nostro Paese al governo". L'epoca che invoca nei suoi auspici non sarà certo rosea per i proletari!

Sul "Guardian" del 2.08.2022 è comparso un articolo di John McTernan, ex direttore degli affari politici sotto Tony Blair, che si rivolge ai laburisti. Un articolo edificante: "Gli scioperi sono conflitti tra lavoratori e direzione, e si risolvono tra di loro. (...) Quando il partito fu fondato, fu come partito parlamentare dichiarato per raggiungere gli obiettivi più ampi del movimento (...) non per incoraggiare ai margini delle controversie di lavoro. (...) Per essere un governo alternativo in attesa, dovete dimostrare di governare per la nazione, non per la frazione. (12)

Il servilismo del Partito laburista è tale che gli stessi rappresentanti eletti a Coventry hanno assunto lavoratori interinali per spezzare lo sciopero di 70 netturbini in lotta per un aumento salariale nel marzo 2022.

Solo i trotzkisti britannici possono immaginare di trasformare il Labour Party… in una punta di diamante della rivoluzione!

 

RITROVARE LA STRADA DELLA LOTTA DI CLASSE

 

Quello che sta accadendo in Gran Bretagna è l'ennesima dimostrazione che lo Stato democratico borghese divide le funzioni e i ruoli tra le diverse forze politiche borghesi e i sindacati, al fine di contenere le reazioni di lotta del proletariato contro gli attacchi capitalistici alle sue condizioni di vita.

È con questo obiettivo che i sindacati pianificano, organizzano e praticano forme di sciopero totalmente atomizzate, dividendo le lotte in quante più particelle possibili che si respingono le une con le altre. Quando fanno appello allo sciopero: attenzione! Lo fanno solo con l'obiettivo di usarlo come leva per aprire negoziati azienda per azienda e spegnere rapidamente l’incendio che hanno contribuito ad accendere.

I proletari non devono lasciarsi intrappolare in questo inganno infernale, in cui la loro volontà e la loro determinazione a lottare sono annientate dall'azione combinata di padroni, parlamentari e sindacati.

La strada della lotta di classe indipendente può sembrare lunga, ma è l'unica che porterà i proletari alla vittoria delle loro lotte contro la borghesia, il suo Stato e i suoi lacchè sindacali e sociali.

 

- Abbasso la finzione degli scioperi "sincronizzati"!

- Per lo sciopero senza preavviso né limiti di tempo!

- Per l'unità, la solidarietà operaia, l'estensione delle lotte e gli scioperi di solidarietà!

- Per l'organizzazione indipendente dei proletari!

- Abbasso le leggi antisciopero! Solo la lotta di classe potrà spezzare la morsa di queste leggi!

 

29.08.2022

 


 

(1) "Le Temps", 4/01/2022

(2) www.francetvinfo.fr

(3) www.economicshelp.org

(4) L’RMT (National Union of Rail, Maritime and Transport) è il sindacato dei trasporti pubblici. Il suo segretario generale è Mick Lynch. La TSSA (Transport Salaried Staffs' Association) è un sindacato del settore dei trasporti e dei viaggi. Il suo segretario generale è Manuel Cortes.

(5) ASLEF (Associated Society of Locomotive Engineers and Firemen). Sindacato dei conduttori dei treni e dei trasporti pubblici. Mike Whelan è il suo segretario generale.

(6) Si noti che anche i porti tedeschi di Amburgo, Bremerhaven e Wilhelmshaven sonno entrati in sciopero in agosto.

(7) Il CWU (Communication Workers Union) è il sindacato dei lavoratori della comunicazione. Dave Ward è il suo segretario generale.

(8) I contratti “a zero ore” sono il massimo della flessibilità lavorativa. Sono stati introdotti all'inizio degli anni '80, in un periodo di profonda crisi capitalistica, per spremere al massimo i proletari riducendoli allo status di lavoratori usa e getta o lavoratori-kleenex. Con questi contratti i padroni non garantiscono alcuna durata del lavoro. Il lavoratore, invece, deve rimanere sempre a disposizione. In Gran Bretagna, questo contratto viene utilizzato anche contro i disoccupati. Dal 2004, i disoccupati sono obbligati ad accettare questo tipo di contratto, pena la sospensione dei sussidi. Molto spesso, poi, i padroni rescindono rapidamente questi contratti, perché sono interessati solo al bonus di 1.500 sterline versato dal fondo per la disoccupazione (Job Centre) per l'assunzione di un disoccupato di lunga durata.

(9) In questo articolo si parla di scioperi "sincronizzati", per usare la terminologia dell’RMT. Questo tipo di sciopero è simile a quello dei ferrovieri in Francia nella primavera del 2018, che sarà chiamato "sciopero intermittente". L'effetto demoralizzante di questo tipo di sciopero non è quindi più da dimostrare.

(10) https://ukdaily.news

(11) Un "ministro ombra" appartiene al "gabinetto ombra" ufficiale (Shadow Cabinet) dell'opposizione parlamentare, i cui ministeri "ombra" sono la copia speculare di quelli del governo in carica del Regno. Ogni "ministro ombra" dell'opposizione è responsabile di seguire le politiche e i dossier del suo omologo al potere.

(12) www.theguardian.com

 

 

Partito comunista internazionale (il comunista)

17 luglio 2022

www.pcint.org

 

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