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Francia

Pensioni, disoccupazione, inflazione...

Per la ripresa della lotta di classe contro tutti gli attacchi capitalisti!  

 

 

La «riforma» delle pensioni fa parte del generale e continuo aggravamento degli attacchi capitalisti contro i proletari. Le pensioni di vecchiaia non sono un «diritto» o un regalo dello Stato, ma fanno parte del «salario indiretto» - la parte del «salario reale» che non viene pagata direttamente ai lavoratori, ma che viene ridistribuita sotto forma di prestazioni sociali – detta anche «oneri sociali». Per anni, rispondendo alla volontà dei capitalisti, i governi, di sinistra e di destra, hanno lavorato per ridurre questi «oneri», riducendo così il «salario reale» e aumentando al contempo i profitti, con conseguente riduzione delle prestazioni previdenziali. Le difficoltà del capitalismo di fronte a una crisi crescente lo portano ad aumentare sempre più la pressione sui salari e lo sfruttamento dei proletari. Lo vediamo con la riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione messa in atto per ridurre i sussidi; lo vediamo con la prevista riforma delle pensioni, che si tradurrà in pensionamenti con una pensione ridotta a causa dell’aumento della durata necessaria dei contributi: non sorprende che queste riforme siano state approvate dalle organizzazioni padronali!

A ciò va aggiunta l’inflazione, particolarmente importante per i prodotti di base, che erode i salari e costituisce un vero e proprio «trasferimento di ricchezza» verso i capitalisti a scapito dei proletari.

 

LA LOTTA CONTRO GLI ATTACCHI ANTIPROLETARI RICHIEDE UN RITORNO ALLA VERA LOTTA DI CLASSE!

 

Di fronte a questi attacchi, i rappresentanti sindacali si vantano di aver partecipato a riunioni di «consultazione» con il governo durante le quali hanno presentato «altre soluzioni di finanziamento» del sistema che, lamentano, non sono state «studiate seriamente»; in realtà tutti sapevano che questi incontri non avevano altro scopo che dare un’immagine di dialogo col governo che era deciso a portare avanti il ​​suo progetto: i proletari non si consultano con l'avversario di classe, lo combattono! Ed è proprio questo che non vogliono i bonzi sindacali, immancabilmente attaccati al loro ruolo di «partner sociale» e alla collaborazione di classe. Per questo, dopo aver preso parte a queste mascherate, hanno ripreso la loro disastrosa tattica delle ripetute «giornate d’azione» e la loro intenzione di iscrivere la «mobilitazione» (non parliamo di lotta!) «a lungo termine» (comunicato stampa dell’10/1): non c'è modo migliore per esaurire la combattività dei proletari, come dimostrano le sconfitte dei grandi movimenti nel 2003, 2010, 2013 e 2020.

Ma non sempre i lavoratori sono condannati alla sconfitta, come dimostra lo sciopero nelle ferrovie dei controllori SNCF durante le vacanze di Natale: organizzati in modo autunomo, hanno scioperato indipendentemente dai sindacati troppo impegnati nel dialogo sociale con la direzione, e hanno costretto la direzione a concedere almeno un bonus. Al di là dei suoi inevitabili limiti, questo episodio indica la via: per lottare con qualche possibilità di successo è indispensabile rompere con gli orientamenti e le pratiche di collaborazione di classe imposte dalle direzioni sindacali, e prendere in mano le proprie lotte.

 

Per il ritorno ai metodi e ai mezzi di lotta classisti, per l'organizzazione e la lotta di classe indipendente!

Per la ripresa della lotta generale contro il capitalismo!

 

 

17 gennaio 2023

 

Partito Comunista Internazionale

Il comunista - le prolétaire - el proletario - proletarian - programme communiste - el programa comunista - Communist Program

www.pcint.org

 

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