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Comunicato sull’incidente occorso al nostro sito www.pcint.org

 

 

Ai lettori, simpatizzanti, compagni

 

Dallo scorso 19 maggio il nostro sito internet non ha più funzionato a causa di un incidente tecnico al datacenter a cui il nostro sito è appoggiato. Dopo più di una settimana, in cui ricevevamo risposte generiche e spesso fuorvianti, abbiamo saputo che nel corso di un controllo di manutenzione, un’errata manipolazione ha avviato accidentalmente il sistema antincendio. Questo sistema funziona con un particolare gas compresso che ha riempito rapidamente il locale del datacenter provocando danni materiali su tutte le installazioni informatiche di tutti li loro clienti, perciò anche i server che ospitano il nostro sito.

Accertata questa situazione possiamo concludere che non si è trattato di un temuto sabotaggio specificamente indirizzato contro il nostro sito. Ciò non toglie che il danno sia stato comunque grave.

Va detto che, come in ogni situazione in cui degli “incidenti” provocano danni anche gravi, anche in questo caso non si è fatta attendere l’attitudine capitalista a nascondere le vere cause dell’incidente come se fosse stato un problema di fatalità imprevedibile... Solo dopo diversi giorni in cui tutti i siti erano saltati, e in cui chiedeva di avere pazienza perché in poco tempo il problema sarebbe stato risolto..., il nostro server si è deciso a spiegare che cosa era successo e ad ammettere che l’incidente richiedeva molto più tempo del previsto per essere riparato... Intanto sono passate una settimana dopo l’altra...

Naturalmente, in questi ultimi mesi, in cui vi è stata una generalizzazione del telelavoro, delle video conferenze, degli acquisti on line ecc., con un aumento eccezionale del traffico on line facendo esplodere la domanda di pc ed altri sistemi di comunicazione, il mercato dei componenti elettronici si è rapidamente svuotato mettendo in difficoltà tutte le industrie che devono fornirsi di questi componenti e tutte le attività che dipendono da essi. Perciò, anche nel caso di un incidente come quello occorso al nostro sito, i pezzi di ricambio necessari per sostituire tutto quel che non funzionava più erano introvabili.

Oggi, 18 giugno – ad un mese di distanza!!! – il nostro sito ha potuto nuovamente riprendere il suo normale funzionamento.

Tutto il contenuto del nostro sito è comunque salvo e verrà ripristinato con tutto ciò che conteneva fino alla data del 19 maggio 2021 (d’altra parte, nel caso qualcosa fosse andato irrimediabilmente perduto, noi stessi abbiamo salvato tutto il materiale inserito). Il nostro sito può quindi tornare ad essere interamente fruibile grazie al reinserimento, da parte del server, di tutto il suo contenuto precedente.

L’incidente del datacenter ha interrotto anche il servizio di posta del nostro sito (...@pcint.org). Tuttavia noi abbiamo potuto mantenere, attraverso indirizzi di riserva, una corrispondenza con i contatti, i lettori e i compagni di cui abbiamo gli indirizzi e-mail.

 

Come detto nel nostro precedente comunicato, la nostra attività di propaganda principale – quella cosiddetta tradizionale, cioè attraverso i giornali cartacei, i volantini, gli interventi orali dei compagni, le comunicazioni via e-mail ecc. – è proseguita e continuerà senza intoppi. Ma incidenti di questo tipo potrebbero ripetersi e questo ci spinge ad accelerare l’esplorazione di altri sistemi di informazione on line.

Nel frattempo, in attesa del ripristino della funzionalità del nostro sito, qualche elemento o gruppo politico, che si presenta con posizioni «affini» alle nostre, si è offerto di ospitare nei loro siti nostre prese di posizione e nostri materiali. Abbiamo declinato l’offerta per ragioni essenzialmente politiche. Noi siamo stati sempre fortemente critici con tutti coloro che sostengono l’idea che esista un «milieu révolutionnaire» nel quale dovrebbero riconoscersi tutti i gruppi politici che si dicono comunisti rivoluzionari e che dovrebbero confrontarsi sul piano programmatico, politico e tattico allo scopo di individuare i punti di condivisione, col fine di presentarsi al proletariato con una forza sedicentemente più consistente e capillare. Grazie a questa presunta «unione politica delle forze» si avrebbero più possibilità di ampliare l’influenza del comunismo rivoluzionario sul proletariato di quanto non abbia ogni singolo gruppo, cosa che dovrebbe facilitare la «presa di coscienza» da parte del proletariato dei suoi compiti storici. Sappiamo per esperienza storica che queste «unioni politiche» fra tendenze e gruppi non rafforzano il partito di classe, ma lo indeboliscono e lo portano all’impotenza (l’esempio dell’unionismo dei comunisti tedeschi nelle tragiche oscillazioni del 1918-1923 lo ha dimostrato ampiamente).

Noi, rifacendoci alla storia della corrente della Sinistra comunista d’Italia e all’attività che il partito comunista internazionale ha svolto dalla sua ricostituzione nel secondo dopoguerra in poi, sosteniamo che il programma politico del partito di classe è già dato, ed è quello che ci caratterizza dal 1946 in poi, che altro non è se non il programma del Partito comunista d’Italia fondato a Livorno 1921, integrato con ulteriori punti programmatici coi quali è stato scolpito ancor più nettamente sulla base dell’esperienza drammatica dello stalinismo e della seconda guerra mondiale (vedi il programma del Partito pubblicato in tutta la nostra stampa). Un programma che per noi non è in discussione, non va «confrontato» con altri programmi, e dal quale discendono linee politiche, tattiche e organizzative già definite ed intransigenti. Accettare di mescolare le nostre posizioni con posizioni cosiddette «affini» sarebbe come accettare di confonderci con altri gruppi e, di fatto, allentare la difesa intransigente dei nostri punti programmatici che, per noi, discendono direttamente dalla teoria marxista. Non è una questione di purezza formale, è una questione di principio. Non si risale dall’abisso in cui è caduto il movimento comunista internazionale e il proletariato mondiale con  l’adozione di espedienti, anche se all’apparenza innocui, ma solo mantenendo intransigentemente la rotta rivoluzionaria fissata negli anni Venti del secolo scorso dal partito bolscevico di Lenin, dai primi due congressi dell’Internazionale Comunista e dal Partito comunista d’Italia diretto dalla Sinistra comunista; una rotta rivoluzionaria che è stata ribadita sulla base di un lungo lavoro di restaurazione teorica e di riorganizzazione di partito fatto dagli elementi più coerenti della Sinistra comunista d’Italia fin dal 1945. Questa rotta rivoluzionaria non è semplicemente segnata su una carta; essa prevede di essere seguita da un partito organicamente saldato alla teoria marxista e capace di tirare tutte le lezioni dalle innumerevoli tempeste che la lotta di classe e rivoluzionaria deve attraversare perché l’organo-partito sia preparato e sia in grado di preparare le masse proletarie ai compiti rivoluzionari. E’ evidente che gli atteggiamenti pratici, quindi anche organizzativi, devono essere intransigentemente coerenti con le linee programmatiche e politiche date. Nonostante le grandi difficoltà che un partito come il nostro deve affrontare anche soltanto per mantenere in vita la sua stampa e la sua pur minima attività di propaganda e di intervento, è escluso che – in una fase controrivoluzionaria come l’attuale, in cui il proletariato è per la maggior parte sordo agli appelli a tornare a lottare sul terreno della lotta di classe contrastando ogni politica, ogni pratica, ogni organizzazione della collaborazione fra le classi – si colga questa difficoltà come un pretesto per mettere da parte la caratteristica intransigenza politica e tattica della Sinistra comunista d’Italia e nostra, e rendersi disponibili ad azioni e attività che possono dare il fianco ad equivoche alleanze o fiancheggiamenti... Perciò continueremo a svolgere la nostra propaganda con i mezzi che ci consentono un completo controllo da parte del partito. Non abbiamo mai voluto apparire più numerosi e più forti di quel che siamo, e abbiamo sempre combattuto ogni tendenza esterna ed interna ad usare espedienti al fine di essere recepiti per quel che non siamo. 

Ciò non toglie che elementi esterni al partito o altri gruppi utilizzino nostre prese di posizione o nostri materiali, riproducendoli nella loro stampa, nei loro siti o li facciano circolare nei social-network. Sta a noi criticarli se ne traggono conclusioni contrarie alle nostre. La nostra intransigenza teorica, programmatica e politica si riflette necessariamente anche sul piano tattico e organizzativo ed è ciò che ci distingue da ogni altro movimento politico che aspira a rappresentare gli interessi della lotta di classe del proletariato e della rivoluzione comunista.

 

 

Partito comunista internazionale (il comunista)

18 giugno 2021

www.pcint.org

 

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